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TONY MANERO regia di Pablo Larraín

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refuse-resist     7½ / 10  07/02/2009 11:48:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Raùl non ha un'occupazione, non ha una famiglia, non ha un amore. Si sente vivo solo nei panni di Tony Manero, del quale emula in maniera ossessiva il look,i gesti, addirittura le battute recitate nel film. Raùl investe tutto il suo tempo, le sue energie, i suoi pensieri nell'essere Tony Manero. E' un uomo senza una morale, una coscienza, senza emozioni, senza più nemmeno la capacità di consumare un rapporto con una donna (il sesso inizia in due ma si conclude in solitudine). Un grande applauso va a ad Alfredo Castro per la sua interpretazione, misurata e credibile, di un personaggio capace di disgustare lo spettatore con la totale indifferenza con cui compie atti di spietata violenza. In un mondo in cui la polizia uccide chi ha il coraggio di esprimere e diffondere idee avverse al regime dittatoriale, i crimini di Raùl restano impuniti e ci si sente soffocare dal clima di paura e degrado morale. La scelta del regista di seguire i personaggi passo passo, di riprenderli in primo piano, fa si che lo spettatore partecipi dell'angoscia e dalla profonda insoddisfazione che tutti li accomuna. L'uso dello sfocato sottolinea quasi momenti di stanchezza, tentativi di prendere le distanze da ciò che avviene sullo schermo. Le donne del film , soggiogate dal macabro fascino del protagonista, cercano invano una redenzione, una via d’ uscita dalla squallida esistenza che conducono cercando di convincerlo di andare via, senza sapere dove, purchè lontano. Il loro desiderio, si scontra con l'ossessione di Raùl per il suo eroe, con l' incapacità di abbandonare i suoi panni e riprendere contatto con la realtà. Questa incapacità si riflette nel suo sguardo perso nel vuoto, nell'espressione di incredulità che leggiamo sul suo volto dopo che egli, salito sull’’autobus realizza di aver perso il concorso per i sosia di Tony Manero, ovvero di aver perso la sua stessa identità, la sua ragione di esistere. Espressione tragica, con cui il film si chiude, lasciandoci silenziosi nel buio della sala.