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AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI regia di Daniele Costantini

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5 / 10  31/01/2009 19:54:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Un destino ridicolo" giace da anni negli scaffali della mia ormai voluminosa libreria, in attesa di farsi leggere, ma che dire del film? Senza spina dorsale, direi, pieno di caricature (onestamente non necessarie) e manierismi quasi teatrali... qualche sequenza ricorda il primo Bertolucci ma alla fine sembra aleggiare una strana aria glamour del Tinto Brass di "Snack bar Budapest" (ho reso l'idea?).
Il film avrebbe dovuto in qualche modo esprimere visivamente i testi delle canzoni di Faber, ma è sempre meglio lasciare spazio alla musica.
Non che il film demeriti del tutto, intendiamoci: sarà la fotografia ma qua e là non manca di un certo fascino.
Ma è un'operazione nel complesso più grottesca che spiazzante, artefatto lo spirito della stessa città ligure, senza contare la recitazione, davvero deprecabile (il protagonista che gioca a "far l'americano").
La stessa presenza della rediviva e irriconoscibile Agostina Belli è superflua e patetica.
Genova come meta (porto) di anime inquiete e migranti ci può stare, ma rischia di essere un clichè abusato nel cinema reducista più in voga.
E comunque non vorrei essere troppo severo: il film è carino e simpatico ma non lascia alcuna traccia indelebile: salvo il magnifico brano di Faber (gli sarebbe piaciuto il film?) che dà il titolo alla pellicola