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IL DUBBIO regia di John Patrick Shanley

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oh dae-soo     7½ / 10  10/02/2012 17:50:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stavo improntando tutta la rece sul fatto di come "il Dubbio" abbia un esagerato impianto teatrale quando scopro, appena 5 minuti prima di mettermi a scrivere, come il film sia in effetti la derivazione in grande schermo di una pièce dello stesso regista. Beh, allora si spiega tutto. Sì, perchè quello che avevo notato nel film, e che più avanti riporterò, era davvero una cosa che non mi era mai capitata prima.
Il Dubbio è il classico film "recitato", una di quelle pellicole che ha negli attori e nella qualità delle loro interpretazioni tutta la propria spina dorsale (insieme ovviamente a una sceneggiatura quantomeno solida). Da questo punto di vista il livello è stratosferico. Non so quante volte nella storia del cinema, credo mai, sia capitato che tutti gli attori protagonisti venissero candidati all'Oscar per lo stesso film. E non parlo soltanto dei 3 personaggi principali (tra l'altro buffo il mondo, Amy Adams è l'attrice dell'appena recensito I Muppet...) ma anche del 4°, Viola Davis, che compare per non più di 10 minuti. Gli altri due sono Philip Seymour Hoffmann (il miglior attore vivente giusto per ribadirlo) e Meryl Streep...
Di solito non faccio mai questi cappelli informativi (premi vinti, incassi, festival cui il film ha partecipato etc...) ma stavolta credo fosse doveroso.
La suora Sorella Aloysious, preside di una scuola cattolica fortemente autoritaria, si convince che il sacerdote Padre Flynn abbia avuto degli incontri sconvenienti con un proprio alunno. Comincerà una battaglia psicologica col prete per fargli estorcere la verità.
Mai titolo fu più giusto. Tutto è messo in dubbio, dal fatto che Padre Flynn abbia effettivamente compiuto qualcosa, all'effettiva Fede dello stesso fino ad arrivare al dubbio finale con cui si chiude il film, quello che per una volta sgretola la granitica convinzione della Suora. Il film narra dell'assoluta contrapposizione tra Padre Flynn e Sorella Aloysious, tanto aperto, "giovane" e progressista il primo, quanto chiusa, autoritaria e vecchio stampo la seconda (straordinaria più di una scena in questo senso). In mezzo sta Sorella James (locandina perfetta), la giovane suora che quasi involontariamente fa partire lo scandalo. Crederebbe all'innocenza del sacerdote ma è talmente plagiata dalla preside che riesce forse a vedere cose che nemmeno esistono.
Per il tema trattato -la pedofilia-, la capacità di far restare nel dubbio lo spettatore fino ala fine e l'impianto fortemente teatrale Il Dubbio mi ha ricordato, pur essendo due pellicole completamente diverse, l'ottimo Hard Candy.
Il pregio più grande del film,ossia l'assoluta solidità dell'impianto, forte ad esempio di dialoghi eccezionali, diventa alla fine il proprio limite. Se infatti è impossibile non restare affascinati da più di una scena, un'analisi attenta rivelerebbe che il film si ferma a più di 40 minuti della fine, Succede infatti (ed è questa l'anomalia che citavo all'inizio) che si susseguano una dopo l'altra 6 scene consecutive di solo dialogo ( il colloquio a 3 nell'ufficio - il fantastico sermone sul pettegolezzo- l'uscita della Streep con la madre del bambino di colore- la furibonda lite tra Padre Flynn e Sorella Aloysious (pezzo di recitazione devastante della coppia Hoffmann-Streep)- l'ultimo sermone del sacerdote- il dialogo finale tra le due sorelle. Praticamente dalla mezzora in poi non c'è più una singola azione, il film si regge tutto nell'ottima sceneggiatura "a bocce ferme" scritta dal regista. Attenzione, questo non è Carnage od un esperimento simile, questo è un film che vorrebbe "andare avanti" narrativamente e nel plot mentre si rivela soltanto un riuscito ed impeccabile confronto psicologico su un (non) fatto accaduto praticamente all'inizio. Siccome questo è pur sempre cinema, avrei dosato il ritmo in maniera diversa.
E tra omosessualità infantile, razzismo e l'autorità spersonalizzante della Chiesa, il film affronta con delicatezza e a bassa voce tante tematiche importanti.
In definitiva sono convinto che a teatro Il Dubbio possa davvero essere un capolavoro, nel grande schermo resta un grande film un pò accartocciato su se stesso.
Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  10/01/2013 02:15:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissima recensione!
oh dae-soo  10/01/2013 12:03:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie!
Impressionante la coincidenza che tu mi scriva questa risposta su Il Dubbio proprio il giorno che scriverò il commento a un film che per titolo, Il Sospetto, e trama, l'accusa di pedofilia, lo ricorda tanto.
Film meraviglioso, Il Sospetto dico.
A presto.