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LETTERA A TRE MOGLI regia di Joseph L. Mankiewicz

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steven23     9½ / 10  03/08/2014 20:47:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grande prova di bravura di Mankiewicz che, un anno prima di quello che, per me, resta uno dei migliori film della storia del cinema ("All about Eve"), ci regala un'altra pellicola di indubbio valore; più leggera rispetto al capolavoro sopra citato, ma lo stesso di altissimo livello.

Lora, Rita e Deborah sono tre amiche sposate, ognuna con i suoi pregi e i suoi difetti. Un giorno, prima di un picnic di beneficenza, ricevono la lettera di Eva Ross, loro grande amica, che le informa che sta per lasciare la città... niente di strano, se non fosse per il fatto che intende farlo portandosi via uno dei loro tre mariti.
Il messaggio costringe così le donne a ripensare alla loro vita coniugale, agli eventuali dissapori con i rispettivi consorti e al fatto che Eva è una donna di indubbia classe, che tutte invidiano e che, invece, i mariti ammirano.
Nell'attesa di sapere chi di loro sarà destinata a restare sola.

In sostanza mi sono trovato di fronte a una commedia degli equivoci estremamente raffinata e sofisticata, che vanta una regia sulla quale non c'è nemmeno bisogno di soffermarsi talmente è impeccabile, una sceneggiatura straordinaria e un terzetto di protagoniste fantastiche.
E non è tutto.
Oltre a divertire con classe, il regista di origini polacche mette sotto la sua lente critica non solo i vizi e le ipocrisie del gentil sesso, ma anche la middle class americana e, soprattutto, l'avvento dei mass media nella vita di tutti i giorni. E lo fa in quel modo che solo i grandi registi conoscono (... basti chiedere a Wilder). A tal proposito è grandiosa la scena che vede protagonista Douglas e il suo discorso sull'effettiva qualità delle trasmissioni radio di quegli anni.
Senza poi dimenticare la struttura del film, quasi interamente costituita da flashback (poi riproposta da Minnelli ne "Il bruto e la bella"). Non solo questa scelta aiuta la vicenda a scorrere liscia e senza intoppi, ma scava nelle paure e nei dubbi delle tre protagoniste mostrandoci così in maniera incredibilmente chiara e cristallina la loro psicologia.
E arriviamo appunto al cast. Tralasciando per un attimo il terzetto in rosa spenderei una parolina per la grande prova di Douglas, l'unico dei tre uomini in grado di elevare la sua interpretazione a un livello che possa almeno competere con quello delle tre donne... e questo malgrado un ruolo da non protagonista.
Delle tre signore, invece, che posso dire... a loro modo risultano tutte e tre straordinarie: Jeanne Crain è letteralmente adorabile nella sua goffaggine da ragazza di campagna e nell'incapacità (o almeno così pensa lei) di sfruttare una bellezza non indifferente: Ann Sothern non è però da meno. E' la meno attraente delle tre, ma è anche la più forte a livello caratteriale... talmente forte da dare l'impressione di essere lei a portare i pantaloni in casa (e stiamo parlando del '49); questo senza che però venga intaccata la sua essenza di donna.
Ho lasciato per ultimo Linda Darnell, e non casualmente. E' il primo film in cui la vedo e mi ha letteralmente stregato. Magnifica da vedere e magnifica nel donare il giusto spessore al suo personaggio, per inciso quello che è riuscito a catturarmi più degli altri. E se non ci si fa distrarre dalla sua clamorosa bellezza (una parola) si può certamente notare un'espressività non indifferente. Senza fare spoiler posso solo dire, date un'occhiata al finale e capirete.

Insomma, dopo tutto questo che altro aggiungere. Grandissimo film, senza se e senza ma. E Mankiewicz si conferma regista di livello assoluto!!!
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  03/08/2014 23:08:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
stesso effetto che ebbe su di me, la Darnell intendo, ruba letteralmente la scena anche se la Crain è squisita. L'ho vista un paio di volte e la sensazione è che questo tipo di ruoli le calzino a pennello, personaggi femminili con quella scorza in apparenza aggressiva, sicura di sé ma interiormente fragile, ecco in 'Sangue e Arena' ad esempio quel tipo di ruolo, femminile e seducente, è stato destinato alla Hayworth, invece Mankiewicz seppe metterla a proprio agio anche in 'Uomo bianco tu vivrai'. Più marginale con Ford nello splendido 'Sfida Infernale', ma anche lì congeniale in qualità di bellezza latina.

steven23  04/08/2014 14:13:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sì, fa parte di quel tipo di donna in grado di catalizzare l'attenzione soltanto con il fascino che emana... praticamente senza aprire bocca. Se poi (come in questo caso) il suo personaggio ha un tale approfondimento psicologico beh, non si può che rimanere incantati a guardarla.
E la sensazione che questi siano i ruoli a lei più congeniali l'ho avuto anch'io nonostante l'abbia vista solo qui... a tal proposito mi ha ricordato molto Gail Patrick (appena vista ne "L'impareggiabile Godfrey"); due bellezze di diverso tipo, ma entrambe con una notevole predisposizione per questi ruoli.
Mi segno subito i film che mi hai citato... ora sono terribilmente curioso di rivederla in qualche altra pellicola.
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  04/08/2014 18:06:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
oltre a quelli che ti ho citato la vidi diretta da Preminger, 'Un angelo è caduto', anche qui donna fatale contesa; mentre nella trasferta americana di René Clair un po più imbrigliata in 'Avvenne domani' l'ho anche commentato 1 annetto fa qui su FS.
La Patrick non la conosco, però adesso che la vedo mi hai incuriosito.

steven23  04/08/2014 20:19:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, non l'ho vista che in due film... però mi ha davvero colpito. In "Le mie due mogli" interpreta la seconda consorte di Grant che si vede costretta a fronteggiare il ritorno della prima, creduta morta.
L'altro film, invece, è quello che ti ho citato sopra... il dualismo che si crea tra lei e la Lombard (nello specifico sorelle) è davvero interessante ed è proprio qui che mostra appieno la sua naturale predisposizione per il ruolo di donna fascinosa e contesa... di donna forte, ma solo all'apparenza; e perché no, anche cattiva!!