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GRAN TORINO regia di Clint Eastwood

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Lucignolo90     9 / 10  05/02/2015 04:06:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il suo capolavoro, non per la trama, niente di straordinariamente originale, quanto perchè l'Eastwood regista e attore, arrivato alla resa dei conti, si fa interprete disincantato e autoironico di se stesso e del suo cinema. Riepilogo ed epilogo insieme della sua vita e carriera.
Il giustiziere spietato ora è solo un vecchietto che beve birra sotto al portico e bestemmia fra se e se, facendo quasi tenerezza nei primissimi piani (non casuali) che mostrano un volto grottesco ridotto a una maschera di rughe e smorfie, troppo per non appartenere a un altro tempo, a un'altra realtà.
Emblematica la scena della pistola inizialmente "mimata" ai bulletti in strada (quasi un fantasma del "Dirty Harry" che fu), e quella finale, nella quale cade a braccia evidentemente allargate a mo' di un Cristo che si è immolato. Particolari troppo ricercati da Eastwood per poterli banalizzare e liquidare in fretta, che rendono questa sua pellicola più complessa e stratificata delle altre, che impone la necessità di una certa chiave di lettura, anche da parte dei non fan dell' (ex) spietato.