martina74 9 / 10 25/03/2009 13:45:41 » Rispondi Con "Gran Torino", il grande Clint firma un film meraviglioso, elegante, lineare e tagliente come una lama. Il vecchio cowboy dalla faccia di cuoio si cala nei panni di uno yankee all'antica e senza sfumature, un reduce di guerra chiuso nella sua torre d'avorio di solitudine, pregiudizi, nostalgie e recriminazioni. Kowalsky il polacco è stanco di vivere, assalito dai mali fisici, dalla rassegnazione dell'uomo americano da generazioni, che ha dimenticato cosa significa l'immigrazione. E' il padre fallito, è l'uomo piccolo che ha perso l'amore della sua vita e si porta dietro un fardello che non riesce e non vuole abbandonare. Ironico e tragico, il film assorbe energie e attenzione, trascina dentro la vicenda senza apparentemente scalfire l'emotività grazie alla trama ridotta all'osso e alla regia classica e inappuntabile. Girato tra una veranda e un paio di strade, cela i sentimenti e il vissuto di generazioni di americani passatie futuri, scomodando temi importanti senza retorica e senza cercare la lacrima. Grazie Clint, mostro di bravura.
gerardo 28/03/2009 13:20:16 » Rispondi Non ho ancora visto il film, ma prenoto il copiaincolla del tuo commento. ghgh!
martina74 28/03/2009 14:22:20 » Rispondi ricorda i diritti d'autore. :PP
gerardo 29/03/2009 01:06:47 » Rispondi Sarà la crisi, ma sei diventata venale, ultimamente... :P