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REMBRANDT'S J'ACCUSE regia di Peter Greenaway

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Satyr     7½ / 10  26/10/2008 11:46:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rembrandt's J'Accuse neanche a dirlo è un'altro di quei film capaci di mostrare ancora una volta l'attaccamento di Greenway all'arte figurativa: accantonate per una volta le provocazioni tipiche del suo cinema, il regista inglese analizza attraverso "trenta misteri più uno" La Ronda Di Notte, opera completata nel 1642 dove il famoso pittore fiammingo inscenava alcuni esponenti della milizia cittadina di Amsterdam, accusandoli di omicidio attraverso piccoli dettagli impossibili da decifrare a "occhio nudo". Ed è propio da qui che parte un documentario accattivante anche per lo spettatore più sprovveduto (io...) fatto di stampe, schizzi, ricostruzioni al computer e immagini di altre opere collegate direttamente alla voce narrante del regista, per una tesi esposta in maniera assolutamente convincente. Greenaway smonta e rimonta il quadro in trenta pezzi diversi, analizzando insieme ad essa la società olandese del 1600 con nomi, esponenti e famiglie, e lo fa con un stile narrativo avvincente e scorrevole, rendendo di fatto la pellicola una vera e propia crime story. La parte conclusiva è dedicata alla caduta del pittore deriso e "sbugiardato" propio dagli stessi esponenti accusati nel dipinto, e costretto a sua volta ad un lento ed inesorabile declino.
Il documentario in questione prosuegue il lavoro intrapreso con "Nightwatch", prodotto presentato a Venezia la scorsa edizione ma ovviamente ignorato dalla distribuzione italiana: lì, a differenza di questo J'Accuse, Greenaway riprendeva l'argomento attraverso una messinscena in costume, ma non avendo visto il film non ho termini di paragone, quindi qui mi fermo.