quaker 9 / 10 27/04/2007 22:56:53 » Rispondi Viva Almodovar, regista della nuova Spagna: vitale e vivace, scanzonata ma non spensierata. Non (soltanto) una farsa sguaiata, e neppure un ironico saggio di psicologia femminile, il film viene diretto con sagacia da un (allora) giovane e promettente regista, che regge e pilota (meravigliosamente è troppo ma certo) abilmente una storia - nella Madrid della prima movida - tutta al femminile, grottesca ed ironica, con brio ed astuzie varie; l'incredibile storia non si sfilaccia, Pedro sa tirare i fili di una trama confusa e l'arazzo si ricompone, e poi A. ha il senso delle inquadrature, degli oggetti, dei ritmi: innova nel genere, tanto che il film - apparentemente tutto negli schemi - non è proprio una pochade, ma ha un andamento fra farsa e sentimento, altalenante tra vere crisi nervose, lanci plateali di oggetti, corse in taxi; ed ha qualcosa anche della commedia sofisticata, però con i generi ed i personaggi tutti rimescolati, e rivisitati. Forse il gazpacho freddo rende bene l'idea delle intenzioni del regista e anche del risultato, con un miscuglio di sapori raffinati e caciareschi. Bravissima Carmen Maura, in un ruolo difficile; bravo (però solo a tratti) anche Antonio Banderas, che ha una piccola parte. Ma tutti i personaggi di contorno, dal tassista, alla segretaria dello studio Tv, alla portinaia sono a tono con un film magari non geniale, però sorprendente (è maggiorenne) per la freschezza.