ughetto 5½ / 10 07/09/2011 23:56:48 » Rispondi Il giovanissimo protagonista perde un padre, ma ne trova altri due: uno buono e uno cattivo; quello buono però dopo I primi venti minuti esce dalla sceneggiatura senza salutare. addio dialettica. ricompare verso la fine per dire che deve vedere un documentario: sarà mica diventato un intellettuale? il padre cattivo, unico superstite, non è disturabato perchè è nazista ma è nazista perchè è disturbato. ma oltre ad essere disturbato fa solo cose a caso, infatti l'apogeo della sua violenza è assolutamente slegato da tutto quello che era successo prima. nel farattempo i personaggi vagano per il plot senza una guida, vestiti da Quadrophenia, muovendosi con rallenty da Arancia Meccanica, facendo discorsi sul nazismo da American History X, e sull'UK da Ken Loach. A cercare di tenere insieme le cose ci pensa il vecchio Einaudi, insatancabile nel sottolineare: lo Strazio, la Tragedia, il Dolore. In sintesi, l'ho trovato un film ben fatto, ma povero d'idee. Tant'è vero che la scena finale, lungi dall'essere frutto di una qualche elaborazione, sboccia così com'è, dalla penna dell'autore (e ovviamente sa un po' di retorico). (orride le immagini di repertorio)
ughetto 07/09/2011 23:58:29 » Rispondi volevo dire: inevitabilmente sa un po' di retorico.