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THIS IS ENGLAND regia di Shane Meadows

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8½ / 10  16/06/2009 14:14:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un ispirato susseguirsi di immagini più o meno sepolte nella memoria ci porta indietro nel tempo,è il 1983,siamo in Inghilterra,il conflitto con l’Argentina per accaparrarsi il controllo sulle Isole Falkland è in pieno svolgimento.
Parte così “This is England”,sorprendente ritratto giovanile ad opera di Shane Meadows,regista inglese dalle notevoli qualità.
Il dodicenne Shaun ha perso il padre in guerra,non ha amici ed è lo zimbello della scuola.L’incontro con una banda di giovani skinhead,per nulla violenti e lontani da qualsiasi folle ideologia,ma ben riconoscibili per teste rasate,anfibi e bretelle gli cambierà la vita.
L’iniziale idillio verrà però sconvolto dall’entrata in scena di Combo, fanatico ex galeotto,mosso da furia cieca ,disgustato dalla vita,un personaggio (auto)distruttivo che cambierà gli equilibri della compagnia sconvolgendo di conseguenza anche l’esistenza di Shaun.
Le ciliegine sulla torta di un film scritto splendidamente sono gli ottimi dialoghi,le musiche eccellenti e un grandissima cura per il dettaglio.Notevole la regia che spazia abilmente tra desolanti campi aperti e inquadrature ravvicinate sui visi dei protagonisti,a rimarcarne le emozioni sempre ben espresse dai sorprendenti interpreti, come il piccolo Thomas Turgoose e l’inquietante Stephen Graham.
Meadows tra cenni autobiografici ed uno sguardo quasi nostalgico agli anni che lo videro crescere, esprime il suo punto di vista su temi ancora drammaticamente attuali.Immigrazione e conseguente razzismo,non generato da vero odio nei confronti di altre etnie,ma da un vuoto pneumatico che attanaglia le esistenze di uomini insoddisfatti dalla vita,incapaci di reagire e di scrollarsi di dosso una realtà che non offre nulla,se non una gratuita autocommiserazione nella quale è tropo facile crogiolarsi.A queste esistenze disagiate fanno da contraltare famiglie che con sudore e fatica hanno costruito un loro felice ed agiato microcosmo,causa scatenante di invidie e rancori da parte di uomini manovrati,schiavi della loro ottusa ignoranza.Meadows mostra sentimenti opposti nel raccontare questa storia,lasciando comunque aperta la porta della speranza grazie a Shaun,il ragazzino che rappresenta la possibilità del cambiamento.Nelle battute finali il gesto liberatorio di cui si rende protagonista rimarca il poter decidere secondo coscienza.La strada della consapevolezza è intrapresa insieme alla capacità di scindere il buono dal marcio,il bambino è pronto diventare uomo.