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71 FRAMMENTI DI UNA CRONOLOGIA DEL CASO regia di Michael Haneke

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elio91     6½ / 10  04/01/2011 21:15:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci vuole pazienza e poco sonno per seguire questo film mortalmente banale nelle azioni quotidiane dei suoi vari protagonisti. Il tutto è ovviamente voluto dal regista e Haneke si conferma affilato come un rasoio nello stupire e sconvolgere pur avendo praticamente anticipato tutto quello che vedremo nel breve riassunto iniziale; arrivare alla fine non è facile ma quegli ultimi dieci minuti gettano nuova luce su tutto il film visto in precedenza. Effettivamente qui si tratta di un'analisi spietata del vuoto e della piattezza che attanagliano la vita dei molti personaggi,piattezza che porterà uno di loro al terribile gesto finale. Stacchi bruschi caratterizzano il montaggio quando si passa da un personaggio all'altro ma è difficile provare qualsivoglia emozione per tutta la durata del film,finale escluso ma è ovvio. Se fa parte della trilogia della glaciazione si capisce ovviamente il perché,e lo stile rigorosamente radicale di Haneke ancora una volta non fa alcuno sconto.
Si passa dalle tragedie evocate dai telegiornali ai gesti di vita quotidiana,analizzate entrambe con freddezza da chirurgo,e infine sarà il quotidiano ad entrare nei "casi straordinari"; I telegiornali,tra notizie inutili ed altre di crudele normalità,nella tragedia che sconvolge la normalità si chiedono il perché di tale follia; Haneke non dice nulla,non fa trasparire alcune emozione né alcuna sensazione per tutto il film ma si sente implicitamente la sua domanda nell'aria,dopo l'ultima interruzione del tg: perché? Guerre e stupri,atti improvvisi di pazzia senza motivo,alla fine rimane sempre questa domanda a pendere come una condanna.


Se si ha lo stoicismo di guardare scene colme di una vuotezza disarmante, con il risultato di farla apparire comunque una pellicola poco appetibile e troppo pretenziosa, può anche essere un'esperienza da fare comunque.