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MESHES OF THE AFTERNOON regia di Maya Deren

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DarkRareMirko     10 / 10  03/11/2008 06:32:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fantastico primo tra tre cortometraggi (tra l'altro l'unico dei tre in qui è presente una certa colonna sonora, tra l'altro aggiunta postuma) estremamente weird che sono senza giri di parole tre grandissimi capolavori della storia del cinema; purtroppo non son famosissimi, ma ad ogni modo si tratta di lavori ampiamente studiati su libri e manuali di cinema e, diciamo, anche il caro vecchio Lynch (soprattutto per quanto riguarda Mulholland Drive, che in molte sue parti omaggia e deve molto a questo Meshes of the afternoon) deve molto a questa Maya Deren, che il grande Brakhage chiamava "la madre di tutti noi".


Qui eprò, per questi 3 fantastici corti, ci vuole una bella analisi, eh:
In sostanza qui la stessa Deren (che oltre che dirigere superbamente, recita pure, e lo fà anche bene) altro non fà che sognare.
Sogna un sogno prima di morire, SPOILER 1


Sostanzialmente la Deren si assopisce sulla poltrona rappresentata on screen e muore schiantata sotto al lampadario che le crolla purtroppo giusto sulla sua testa (i vetri rotti creati dal botto tra l'altro moltiplicano la sua figura dal momento che quest'ultima ci si specchia dentro); nel frattemo però lei (molto bella come donna tra l'altro) produce una fuga psichica (altro tema Lynchiano), tentando di sfuggire giustappunto alla morte (rappresentata nel corto dalla donna coi fiori con lo specchio al posto del volto), ma l'unica via di salvezza che ha una persona che stà per morire di non raggiungere quest'ultima triste fine è per l'appunto il ripetersi, il ripetere il sè stesso già avvenuto, dato che il futuro sfugge sempre più.


La chiave rappresentata on screen SPOILER 2, è un segnale del passaggio verso il risveglio, ovvero è la morte, è il coltello, dato che la vita sopravviveva solo nel sogno.
L'uomo col mazzo di fiori, oltre a rappresentare la morte, è l'ombra dell'amante atteso ma sempre arrivato purtroppo in ritardo, amante che infatti aprendo la porta con la chiave giungerà solamente alla fine del corto, per assitere al risveglio/disvelamento/morte sotto ai vetri infranti (SPOILER 3), amante sognato inutilmente in un ultimo tentativo di consolare i sensi stravolti dalla vertigine del vuoto postmortem che ci attende tutti.


Ma anche l'amante inquadrato nel letto è sogno ed è anch'esso specchio, cioè morte; di lui però resta un buco perché la Deren ne colpisce l'immagine e la rompe; lui non è lì, è letteralmente uno specchio...
La lama stessa del coltello è riflettente, e dietro lo specchio sono presenti il mare, la libido irraggiungibile, verso il quale oltretutto si dirigeva la morte, donna velata, girando l'angolo all'inizio. sesso e morte, fine del cerchio.


Tornando all'analisi del corto, c'è da dire che la regia è assolutamente superlativa, da lasciare attoniti, da far invidia anche ad Orson Welles; è capace di sfruttare al meglio spazi minimi, facendoli trasformare in abissi senza uscita.

Tutto questo con una mdp davvero da due lire...

Non male, eh?


Ringrazio l'amico Filippo "System Shocko", senza il quale non avrei mai saputo commentare ne sapere l'esistenza di questi fantastici 3 cortometraggi, che straconsiglio di cuore a tutti; li trovate anche su Ubuweb e su Youtube.

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Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  09/09/2010 13:35:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Diamine, non avevo certo pensato che questo corto avesse una trama del genere. Davvero più Lynchiano di quanto possa credere!