leonida94 6 / 10 22/01/2015 22:51:28 » Rispondi Non mi è piaciuto poi così tanto. Questa è stata la prima cosa che ho pensato appena terminata la visione. E quasi ho fatto fatica a capacitarmene. Ha un'ottima fotografia, interpretazioni da sogno e crea una atmosfera noir del tutto convincente (il film merita la sufficienza solo per queste caratteristiche). La storia coinvolge e benchè il ritmo non sia dei più vivaci, riesce a non annoiare eccessivamente. Diamine, e perchè non mi è piaciuto allora? La mia prima risposta è che forse non son compatibile con il cinema dei due fratelli. Questo loro modo di raccontare storie che, con risvolti più o meno negativi, si concludono sempre con il fallimento del protagonista, mi inizia a risultare indigesto. Lo schema l'ho ben chiaro, alla fine è lo stesso per tutti i loro film: da Lebowsi ad "A proposito di Davis". Lo so, fa tendenza far finire sempre male il protagonista, privando lo spettatore di un lieto fine. E anche sottendere sempre il messaggio per cui non solo il fato, ma la persona stessa è artefice del proprio mediocre presente e del proprio disgraziato futuro. Ed è stupenda il loro modo di mostrare come l'ironico e imprevedibile destino operi e colleghi tutti i personaggi. Ma penso che non bastino questi trucchetti per farmi gridare al capolavoro.
"Ma Leonida, questa è una critica che fai tu retrospettivamente, da spettatore che solo ora (dopo essersi sparato tutti i loro film dal 2001 ad oggi) si mette a vedere L'uomo ce non c'era." E' vero, ma ehi... sono un essere umano anche io, e non posso far finta di non aver assistito ad un film uguale spiccicato a "Burn after reading", ma non divertente. Suvvia, cambia nome ma la sostanza è quella.