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L'UOMO CHE NON C'ERA regia di Joel Coen, Ethan Coen

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julian     9½ / 10  18/08/2010 15:30:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La parabola dell'uomo inetto inserita nel quadro del noir anni '40.
Se la stanca voce narrante, la limpidissima fotografia in b/n e la storia possono apparire, nel complesso, un artificioso omaggio fine a sè stesso ad un certo cinema, rivolto quindi solo ai cultori, arriva subito, a smentire, l'estremo realismo dei personaggi, che li colloca, oltre che nel loro tempo, anche nel nostro, rendendoli perfettamente vivi, credibili e moderni.
In questo film si potrebbe condurre uno studio sull'espressività di Billy Bob Thornton minuto per minuto: ogni espressione, ogni minima incrinatura facciale rimanda a un particolare turbamento psicologico e si crea quindi una corrispondenza precisa tra il ritratto dell'uomo, delineato attraverso le sue stesse parole e i suoi comportamenti, e il suo aspetto, il suo volto che, per intero, diviene specchio dell'anima e somatizza gli umori interiori.
D'altra parte, personaggi come l'avvocato Riedenschneider, i poliziotti o la famiglia italiana sono caricature esasperate degli stereotipi fissati dall'immaginario collettivo, figure grottesche che appaiono come tante macchiette agli occhi di Ed Crane. Tutti, tranne lui, hanno trovato un posto nella società, hanno adattato il proprio io, lo hanno abbassato alle esigenze richieste. Ed rimane un personaggio complesso e confuso, immenso dentro ma che non riesce ad esprimersi fuori, tant'è che quando la sua persona prova ad emergere subito viene repressa.
Per un uomo incerto, fuori dal tempo, dalla comunità e dagli affetti come lui accettare una sfida come quella propostagli da Tolliver può essere un riscatto e un nuovo inizio; ma anche, più verosimilmente, la fine di tutto.
In questo, il film trova punti di contatto con il nostrano Le conseguenze dell'amore.
Gli eventi sempre più disastrosi che si succedono scivolano letteralmente addosso a Ed; e mentre si assiste alla più totale inefficienza delle istituzioni, la catena trova il modo di chiudersi in un modo del tutto inaccettabile: Ed si ritrova, non sa neanche lui come, condannato alla sedia elettrica.
Accetta di raccontare tutta la sua storia, per nessun preciso motivo perchè in fondo tutto ciò che ha fatto nella sua vita non ne aveva nessuno, la rivede davanti: ogni cosa gli è sfuggita di mano, è stato costretto al ricatto, all'omicidio, pur di uscire dalla quotidianeità, ha dato tutto per cercare di salvare una moglie che non amava, raccontando persino la verità - troppo inverosimile per essere creduta - l'ha vista morire, ma niente di questo lo ha scosso. Ed è un uomo di passaggio qui.
Ora gli aspetta la morte, ma lui si avvia sereno alla sedia e sereno rimane quando fanno partire la scarica: del resto, non è che un modo come un altro per sfuggire alla monotonia della vita.

Capolavoro.