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INCUBI NOTTURNI regia di Basil Dearden, Charles Crichton, Alberto Cavalcanti, Robert Hamer

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Marco Iafrate     10 / 10  25/11/2008 22:32:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è sufficiente il calo di tensione che si avverte nell'episodio dei due amici giocatori di golf e rivali in amore a far si che non si possa considerare "Dead of night" un vero e proprio gioiello. Un'opera dalla struttura intrecciata e complessa dove a risaltare sono i fantasmi che popolano l'inconscio, le ossessioni, le sensazioni disturbanti che seguono la vicenda mano mano che il sogno del protagonista, l'architetto Walter Graig, si trasforma in un incubo.
Non lasciatevi ingannare dalla struttura ad episodi, è ben congeniata; ognuno deriva dal racconto che ogni ospite della casa dove Graig si trova per motivi di lavoro è invitato a narrare. L'architetto confessa di rivivere un sogno ricorrente ai limiti del soprannaturale dove sono coinvolti gli stessi personaggi che popolano la casa, prendendo spunto da questo gli altri ospiti rievocano alcune proprie inquietanti esperienze che a noi vengono mostrate in flashback.
Alle storie come quella del fantasma di un bambino ucciso secoli prima dalla sorellina; di un antico specchio stregato che, reiterando un delitto avvenuto in una stanza nella quale era appeso in un altro secolo, quasi costringe l'uomo al quale è stato regalato, a commettere un omicidio; dell'incredibile fantastica avventura capitata a due amici golfisti; del ventriloquo che diviene vittima del suo malefico fantoccio Hugo ( l'episodio più bello e inquietante ), fa da cornice la vicenda principale dell'architetto Graig che come un incubo circolare si ripresenta così come era cominciata.
Film dalla grande potenza visiva con virtuosismi eccellenti; la fotografia, le luci, le angolazioni, richiamano qualcosa del cinema espressionista, un lavoro di squadra perfetto, non facile dal momento che la casa produttrice Ealing lo ha affidato a più registi. Molti dei film horror ad episodi degli anni '50 e '60 devono tantissimo a questa autentica perla del passato difficilmente eguagliabile nel suo genere ma che purtroppo in Italia è poco conosciuta e che, a parere mio, non ha ottenuto il successo che avrebbe meritato.
amterme63  28/11/2008 23:46:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma dove lo hai scovato... ? Fammi sapere quando avrai trovato anche Vampyr di Dreyer.
amterme63  28/11/2008 23:50:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah, ho visto che l'hai già scovato e commentato. Ho sempre avuto curiosità di vedere come Dreyer abbia trattato la parte oscura dell'uomo ... Ma mi sembra di capire che non era proprio il suo forte.
Marco Iafrate  29/11/2008 23:27:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Luca se non mi affidassi al mulo questi film non saprei proprio dove andarli a scovare, se puoi scaricatelo che è veramente un gioiellino, anche Vampyr proviene da quella fonte, il disorientamento del pubblico alla sua uscita probabilmente è dovuto all'inesistenza di un filo narrativo, a governare è la logica del sogno; Dreyer si affida all'aspetto onirico per penetrare i territori dell'inconscio, il protagonista vive all'interno di un sogno dove a predominare sono ombre, rumori, sibili, non è palesato nessun mostro, il Dracula di Stocker è ben lontano da questa pellicola, il film non è avvolto dalle tenebre tipiche dei film di vampiri, è un horror atipico che a me comunque è piaciuto ( la sola scena del protagonista che assiste al suo funerale dall'interno della bara, la non-morte dei vampiri, vale tutto il film). E' un pò che vorrei scriverne la recensione ma non riesco a trovare l'input.
amterme63  01/12/2008 08:29:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie della risposta Marco. Questi film rimarranno comunque dei pii desideri. Per dove abito il mulo lo posso vedere in carne e ossa e basta. Non abito in un "bacino d'utenza" appetibile per far guadagnare qualche compagnia telefonica .. Anche la linea per collegarsi con la chiavetta non è sufficiente ... Beh, ne faccio anche a meno ... Ciao, alla prossima.