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VALZER CON BASHIR regia di Ari Folman

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jack_torrence     9 / 10  15/04/2010 15:06:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Valzer con Bashir" tematizza i meccanismi della memoria: i percorsi attraverso cui la memoria dimentica, recupera, disfa, ricostruisce.
L'uso dell'animazione, che dal punto di vista tecnico permette una grande libertà espressiva, corrisponde a quello che nel film viene affermato: la memoria è creativa.
In questo film, il protagonista (che è lo stesso regista Ari Folman) scava alla ricerca del rimosso, di ciò che – più che aver dimenticato – non ha mai voluto sapere. E che, alla fine, riemerge.
E non appena riemerge l'orrore vero, sullo schermo cessano le immagini animate e compaiono, raggelanti, le immagini vere, documentali, storiche, del genocidio di Sabra e Chatila.

Il valore del film risiede nel fatto che usare disegni animati per un tema, un'ambientazione così impegnati e tanto drammatici, RIPULISCE TOTALMENTE LO SGUARDO: costringe lo spettatore a riazzerare i propri codici visivi abituali e a ricodificare quanto viene visto secondo parametri nuovi, "vergini": non influenzati da quanto appartiene al "già visto".
In questo risiede l'innovazione e, soprattutto, la vera forza del film, oltre che nella "fucilata" finale tenuta in serbo per lo spettatore: le immagini "vere" di repertorio entrano nel film con una potenza inimmaginabile se il film fosse stato sin lì tutto in immagini "reali" e non disegnate. A questo riguardo, un'ultima precisazione per discostarci da quanti possano aver visto una sorta di "ruffianeria" nel passaggio ad immagini tanto crude e dall'impatto tanto forte emotivamente. E' possibile, anzi necessario, rileggere tutto quanto il film, con il suo faticoso percorso di recupero della memoria, a partire da quel passaggio finale alle immagini reali (imprevedibile a una prima visione). Quel passaggio rappresenta la saldatura avvenuta a livello di memoria, il recupero definitivo, la realtà che esplode con tutta la sua potenza dentro al ricordo. Senza trascurare nemmeno il fatto che, appartenendo quelle immagini a una memoria che non è più del protagonista, ma è di tutti, il finale allarga il discorso dalla memoria individuale a quella collettiva, e rende esplicito che il percorso di recupero compiuto dal protagonista ci riguarda tutti. "Valzer con Bashir" ci fa riflettere sul fatto che chiunque può avere un passato rimosso e ancora da recuperare, con il quale ancora iniziare a fare i conti, se si vuole accedere a una dimensione più autentica del proprio vissuto e del proprio Io.