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VALZER CON BASHIR regia di Ari Folman

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PaulTemplar     9 / 10  24/01/2009 16:04:12 » Rispondi
Qualcosa più di un film.
Un incubo onirico, raccontato come un fumetto dai colori che virano drammaticamente dal seppia al bianco e nero, al colore quasi naturale, anche se di naturale nulla c'è in una raffigurazione esaltata, esaltante, dissacrante e feroce, triste e malinconica della vita mnemonica del soldato israeliano che ricorda, suo malgrado, l'orrore del vissuto in un passato che ha cercato di rimuovere dall'io cosciente.26 cani feroci inseguono un'ombra di uomo,26 cani che il soldato ha ucciso perchè la guerra è anche uccidere chi nulla centra, come i cani che avvisavano il nemico dell'arrivo dei soldati.
Sono un incubo ricorrente, da quando è andato in Libano, e ha visto gli orrori di Sabra e Chatila; un orrore che si è fossilizzato,sedimentato, e che ha scavato, nel cosciente, una trincea.
Intervistando i suoi vecchi amici, il soldato cercherà il recupero di quella memoria persa chissà dove, perchè la guerra, se la conosci, la eviti.
Una memoria collettiva è fondamentale per evitare che quello che c'è di scomodo possa essere espulso come un corpo estraneo; attraverso la memoria il futuro ci apparterrà appieno, evitando gli errori, in qualche modo, che siamo stati costretti a fare.
Folman dirige un film duro, difficile e angosciante, attraverso citazioni (Apocalipse now), l'impressionante addestramento sulla motovedetta al suono di enola gay degli OMD,attraverso flashback o semplicemente attraverso immagini potenti, come quella straordinaria del soldato che imbraccia il mitra e a suon di raffiche inizia a danzare come se non appartenesse più all'inferno quotidiano.
Film che vincerà l'Oscar, con assoluta certezza, e che resterà una pietra miliare del cinema.