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NON HO SONNO regia di Dario Argento

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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade     9 / 10  08/01/2007 02:39:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho sonno è un giallo molto sottovalutato un po' per la cattiva distribuzione, un po' per una tendenza quasi banale di etichettare il prodotto in una categoria sorpassata paragonandolo in modo del tutto peregrino a Profondo Rosso, quando tutt'al più la fonte d'ispirazione del film è stata la trilogia animalesca. Altri paragoni,oltre che inutili,sono del tutto fuorvianti ai fini della comprensione del film.
Prima opera di Dario Argento che cerca di rompere con una tradizione divenuta negli anni '90 un po' troppo autocitazionista. Gli elementi argentiani sussistono sempre,ma sarà per il nuovo millennio o per l'avvento di nuovi stimoli tecnologici, Non ho sonno perde le tinte fosche oscure e Torino si veste di una luce bianca, chiara per rendere evidente la malattia di uno psicopatico che a distanza di 17 anni torna ad uccidere.
Scompare ,almeno dalle scene, Asia Argento e le atmosfere gotiche sono solamente accennate per cedere il passo ad una contemporanea vicenda ambientata in pub,night club,ristoranti cinesi e tram cittadini. Le 2 scene in ambienti chiusi e cupi però sono anche le più belle del film: la scena iniziale del treno e la lunga carrellata in sequenza sul tappeto rosso del foyer del teatro. Eccezionali.
Ottima la colonna sonora,di nuovo dei Goblin,ma meno protagonista,più
discreta, tale da lasciar spazio alla storia che si svolge con un ritmo molto accurato . Complice una sceneggiatura ad altissimi livelli,(che si avvale dela collaborazione del giornalista Carlo Lucarelli) che rispetta i canoni tipici di un giallo e non perde nemmeno un elemento per permetere allo spettatore più attento la rivelazione di un complicata sequenza di vicende patologiche. Alcune scene disturbanti colorano la storia di nero, ma nulla si inceppa nel meccanismo.
La già da molti criticata interpretazione degli attori è in realtà una precisa decisione del regista che,incurante dell'etichetta, riconduce ogni elemento ad uno stile del tutto informale, ma comunque credibile; qualche perplessità sui doppiaggi.
Film che sarà molto autocitato in Do you like Hithckok e che darà il via ad un'illuminazione fotografica che pur rompendo con la tradizione, mantiene una forte capacità di creare tensione.
Non ho sonno non ha pretese fantastiche, non ha particolari suggestioni oniriche, non svela chissà quali artifici tecnici e non si impone con una presuntuosa ed invadente colonna sonora, ma rappresenta un bellissimo giallo molto ben diretto e soprattutto ben ideato.
Consigliatissimo.
Invia una mail all'autore del commento Caio  24/01/2007 01:20:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come si può non associarlo a profondo rosso? Purtroppo il difetto di questo film secondo me è che non ha quello stile caratterizzante i primi lavori di argento, dove ognuno si presenta come un piccolo universo di colori, atmosfere e meccanismi narrativi a sè stanti. Il film parte davvero bene, la scena iniziale è agghiacciante secondo me. Purtroppo verso il finale il film diventa davvero ridicolo, c'è poco da fare.
Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  24/01/2007 20:09:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Caio!!
Il film non ti è piaciuto molto e anche se gli elementi argentiani a tuo avviso non ci sono,me lo paragoni a Profondo Rosso.Non so se ti stai contraddicendo,ma il punto qui è capire se si può fare un paragone o no. Per me sono due film completamente diversi: un elemento di forte differenza è intanto la luce,che da una parte è cupa,pastello,torbida; in Non ho sonno,nitida,chiara,pulita.La bellezza grafica di molte scene è data dalla luminosità degli esterni.
Questo inoltre prende una strada poliziesca-thriller molto pragmatica,complice forse il giornalista Lucarelli,quello invece piega fortemente su un horror non proprio onirico ma a tratta molto surreale(inquadarature sugli oggetti, scansione temporale poco avvertita,coordinate spaziali non riferite etc.etc.)
Le componenti argentiane come la psicanalisi,il sogno,le filastrocche,i guanti neri,le prostitute, riscontrabili in quasi tutti i suoi lavori,e non solo in Profondo Rosso ci sono tutte, ma con un tocco di novità che molti non hanno gradito.
E' un vero peccato e sono sicuro che questo film sarà ,come Tenebre,apprezzato con il tempo,anche e non solo , per molte belle scene ottimamente dirette,quella del treno ormai accettata come un'ottima prova di maestria,il piano sequenza lungo il tappeto rosso,e l'assassinioi di Rossella Falk,troppo breve , ma efficace.
Anche il finale non è malvagio,ammetto essere un po' affretato,ma la recitazione degli attori,molto teatrale e poco cinematografica è un ulteriore elemento del suo stile per infondere un senso di malsanità allo spettatore. Decisione registica discutibile,ma non ridicola dai;)

TheJolker  08/12/2007 10:32:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ti appoggio pienamente un grosso poliziesco-trhiller
il finale si ricollega alla storia di un killer che nn soffoca la sua voglia terribilmente geniale di uccidere proprio come 20 anni prima
nn è superlativo come tecnica di camera ma l'atmosfera c'è
per me cn profondo rosso il piu bello ed umano film di argento