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GIALLO/ARGENTO regia di Dario Argento

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     4 / 10  11/10/2010 14:29:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una pena, a conferma che il cammino artistico di Argento è irrimediabilmente compromesso.
Il regista romano manca con "Giallo" quella prova d'appello che giustamente molti fans avevano deciso di concedergli.Niente da fare,anche quest'ultimo lavoro è un'inconcepibile mescolanza di inverosimiglianze e ridicolaggini di ogni specie.
Alla regia Argento qualche sussulto lo regala ancora,ma scialba fotografia e soprattutto dialoghi dello spessore di una recita oratoriale al servizio di un storia incoerente,completamente forzata nella maggior parte di passaggi decifrati con sconcertante leggerezza,fanno colare a picco miseramente il prodotto.
Fermo ad un stile cinematografico ormai estinto da tempo,Argento continua a riproporre le stesse cose come fosse dominato da un blocco che gli impedisce un'evoluzione professionale accettabile."Giallo" sembra un film girato almeno trent'anni fa per le ingenuità che mostra e per la patetica presunzione di riuscire a shockare con scene che ad oggi lasciano impassibili.
Deboli le caratterizzazioni dei personaggi,i flashback che dovrebbero motivare i loro comportamenti sanno di anacronistico.Inoltre con un cast così svogliato e un serial killer con tale make-up (ma chi è lo sciagurato che l'ha concepito?meriterebbe un soggiorno a lungo termine presso le miniere di Golconda) i presupposti per ambire ad una storia che interessi vanno immediatamente a farsi benedire.Infine due parole per la conduzione delle indagini,allucinante seguire come si arrivi a desumere l'identità del maniaco.Considerato che lo script è opera dallo stesso Argento ,non di un bimbo delle elementari come invece si potrebbe supporre,vien da chiedersi se per il buon Dario l'ora di appendere la mdp al muro non sia davvero giunta.