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GIALLO/ARGENTO regia di Dario Argento

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JOKER1926     4½ / 10  07/10/2010 18:45:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il fatto che "Giallo" sia stato impetuosamente dirottato su Dvd, senza passare per il grande schermo, certifica in modo netto le bassissime pretese di un film molto sconfortante firmato Dario Argento.

Fa davvero rabbia pensare che "Giallo" sia un film di Argento, in pratica la pellicola del maestro del Thriller made in Italy delude enormemente, bisogna dirlo ad alta voce, "Giallo" è un disastro.
L'ultima fatica "Argentiana" parte da una buonissima fotografia costellata da ottime scenografie, specie all'inizio. Ma è un fuoco di paglia.
I primi cinque minuti sono la fotografia, circa un veloce riepilogo visivo, tecnico del cineasta con le ambientazioni e gli scenari di "Suspiria" ed "Inferno" con richiami (spiccatamente volontari) ad "Opera", ma come detto l'effetto dura pochissimo.

"Giallo" anzitutto dura troppo poco per mettere a luce le psicologie dei protagonisti, specie quelle del detective e del Killer, ne scaturisce un film molto vuoto e freddo e non convince assolutamente la storiella del detective fin troppo inverosimile.
L'icona del Killer (svelata subito) è immensamente raccapricciante, insomma l'assassino sembra uno stravagante parcheggiatore abusivo, immagine alquanto trash, improponibile.
Quindi la sceneggiatura di questo film è scadente, ad esempio la storia risulta troppo lineare e con pochissimo pathos.
"Giallo" di thriller e di investigazione ha ben poco, a tratti il lavoro di Dario Argento scivola in un calderone di sangue e di inutili torture strizzando persino l'occhio a pellicole moderne ove regna caos e violenza , cioè manca il lavoro d'autore che ha quasi sempre contraddistinto la regia in considerazione. Praticamente, nell'ora e mezzo di proiezione, mancano scene degne di nota, degne della genialità di Argento, forse si salva la sequenza della registrazione, parzialmente intensa ed interessante.

"Giallo" regala un finale di film molto cinico, molto veloce e superficiale, Argento lontano dai suoi standard, dopo "La terza madre" il regista ricasca in un lavoro squallido. Quanto è lontano "Non Ho sonno" (2001) e altre perle del maestro italiano…