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GIALLO/ARGENTO regia di Dario Argento

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DitaAppiccicose     5 / 10  16/06/2017 23:22:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inizio a vedere questo "Giallo" per la seconda volta e penso che sia giusto dare a Cesare qual che è di Cesare; di ammettere cioè che la mano di Argento, come regia, come fotografia ( non sua ovviamente ), come ambientazione ( il teatro delle scene iniziali ricorda sia "Profondo rosso" che "Opera" ) si vede anche in periodi in cui l'ispirazione sembra un lontano ricordo. Purtroppo però i lati positivi di questo film terminano qui: "Giallo" non spaventa, non inquieta, il personaggio dell'assassino è tratteggiato male ma pure gli altri, commissario in testa, non sono ben delineati. La recitazione è nella media dei film di Argento, cioè così così; certe situazioni risultano piuttosto inverosimili ( tra l'altro a vedere questo film si scopre che a Torino alla fine degli anni duemila si poteva fumare in qualsiasi luogo pubblico: nei bar, nei ristoranti, negli uffici, persino in ospedale…Mah... ). La storia non è quindi avvincente ed il film scorre via anonimo; lo salva parzialmente da un disastro anche peggiore un certo buon gusto da parte dell'autore che impedisce a certe scene di scadere nel ridicolo, cosa invece accaduta più volte in passato, "La terza madre" in testa… ). Al contrario, a differenza di altri lavori di Argento poco o niente riusciti, qui nemmeno le scene splatter contribuiscono a salvare l'opera.