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ANGELI E DEMONI regia di Ron Howard

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simonssj     7 / 10  23/05/2009 10:22:03 » Rispondi
Pregi e difetti in questa nuova fatica di Ron Howard; premetto prima 2 cose, però: innanzitutto non farò alcun cenno, paragone o richiamo al "Codice da Vinci" (pare sia diventata una moda scrivere "mi è piaciuto di più del Codice, o di meno, o altro...) dal momento che sono 2 film diversi, assolutamente imparagonabili, che hanno in comune solo autore del libro, regista e personaggio principale; bella però l'idea di rovesciare la progressione temporale del "codice" e di questo "angeli e demoni", facendoli succedere l'uno dopo l'altro (al contrario della successione temporale con cui sono stati scritti), in modo da presentare Langdon quasi come qualcuno che ha qualcosa da farsi perdonare dal Vaticano per l'avventura precedente...vabbè!
Secondariamente non farò riferimenti al libro, che è stato cambiato in alcune sue parti e in alcuni personaggi...scelte del regista; farò finta di non aveerlo letto ;-)
"Angeli e Demoni" è un thriller che, come hanno già spiegato, riceve linfa vitale da una corsa contro il tempo di Langdon & soci per le chiese di Roma al fine di evitare una catastrofe, seguendo un percorso realmente esistente chiamato "percorso degli Illuminati", una setta di uomini di scienza che si oppose allo strapotere dottrinale vaticano nei secoli scorsi e che ora, magicamente, sembrano tornati in vita per sferrare l'attacco finale!
Dato che la ripetitività della ricerca tenderebbe a stancare, il vecchio Ron ha inserito una colonna sonora avvolgente, incalzante, per dare il senso di scorrere del tempo; l'effetto è banalissimo, ma tutto sommato è venuto bene. Stanca un pò, alla lunga, l'onnisapienza di Langdon che sa sempre tutto e capisce sempre tutto, tanto che l'errore iniziale che farà all'inizio della caccia (di cui ovviamnete non parlo) passerà quasi inosservato. Stanca la presenza della Vetra, palla al piede inutile per tutto il film. I migliori sono quelli che rimangono: un buonissimo McGregor, un ottimo Skarsgard, mi sono rimaste impresse anche le figure del biondino della guardia svizzera e del sicario, molto caratterizzanti. Anche Favino non sfigura. Ne risulta un giocattolone molto ben costruito, molto "divertente", dal buon ritmo, cui si perdonano qualche ingenuità di troppo e l'aver eliminato (come qualcuno ha giustamente sottolineato) l'ultimo capitolo del libro, veramente bello...maledizione, ho finito per parlare del libro, lo sapevo!!!!! Non ci ricadrò più!
Cmq...più bello del "codice da Vinci" sicuramente...eccheccavolo! E 2!