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NOSTRA SIGNORA DEI TURCHI regia di Carmelo Bene

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DarkRareMirko     10 / 10  12/11/2008 18:26:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ha già detto praticamente tutto la intro su questo incomprensibile capolavoro, che il Morandini definisce giustamente come impermeabile a qualsiasi senso logico.

Bene praticamente si getta a peso morto e appunto cade nell'aldilà, e così restituisce un gomitolo inesauribile di livelli di immagine e significato, ascrivibili a differenti chiavi di lettura: storia (storia dell'arte e storia del mediterraneo), icona (la *******, qui rappresentata come irragiungibile, é la sua immagine), religione (ri-congiungimento, non per forza con l'aldilà ma anche con l'aldiqua), cultura popolare e cultura alta, guitteria e sublime, falso sogno e irrealtà, comico come slogamento del moderno (Buster Keaton soprattuto, ma non Chaplin, che bene non amava) e tragico come non-luogo dell'antichità (antichità donna, dalla pentesilea alla Salomé), e eros autoerotismo/omoerotismo.

Realizzando un film dalle mille e una interpretazione Bene dà una botta definitiva al linguaggio cinematografico, e credo che nessuno dopo di lui, come del resto in teatro, sia riuscito a fare passi ulteriori.

Film imprescindibile.