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DON GIOVANNI (1970) regia di Carmelo Bene

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Guy Picciotto     8 / 10  07/04/2009 11:42:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
film claustrofobico dal montaggio schizoide, l'opera di un poeta pazzo alla Nerval, bianco e nero, oltre quattromila inquadrature, qua e la insertati di fotogrammi colorati, alcune sono talmente brevi da essere percepibili solo in maniera subliminale. Questo Don Giovanni inizia laddove finisce quello classico, non è più la donna ad essere l'oggetto dei desideri del don giovanni ma è una bambina, viziosetta , baciapile e baciacroci, rappresentazione dell'irraggiungibile, ed infatti i tentativi del don giovanni per cercare di sedurla sono un girare a vuoto, una spinetta dai tasti che non suonano. E forse il momento più lirico del cinema di Carmelo Bene, il film si chiude con una citazione da Borges fuori campo: "gli specchi e le copulazioni sono abominevoli perchè moltiplicano il numero degli esseri umani". Questo specchio che infrange l'immagine, Gesù (ultimo disperato travestimento devozionale di don giovanni per conquistare quella bambina bigotta) che sbatte contro lo specchio e che va in frantumi.