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REVOLUTIONARY ROAD regia di Sam Mendes

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Invia una mail all'autore del commento pompiere     7 / 10  12/10/2010 15:57:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
C'è una macchia di sangue sul tappeto di una linda casina della provincia americana. Una chiazza che non andrà più via.

Di nuovo insieme sullo schermo dopo l'affondamento del "Titanic", Leonardo Di Caprio e Kate Winslet (fenomenale nel ruolo della moglie tormentata, e degna erede di Meryl Streep) tornano di nuovo insieme per mettere in scena un altro tipo di naufragio, quello di una coppia della medio borghesia americana immersa nel perbenismo e nella calma esteriore del Connecticut, colorato coi pastelli tipici degli anni '50. A sgretolare il nucleo del sobborgo residenziale ci pensa l'ambizione del successo personale, unita a una realtà che sembra insipida.

Sam Mendes ha realizzato un film asciutto, con pochi fronzoli, seguendo con una regia splendida le performance attoriali della moglie (Winslet) e di un Di Caprio non sempre antiquato come l'epoca del film richiederebbe, ma decisamente funzionale. D'altronde è questo che rende l'opera ancora più attuale.
A prima vista potrebbe sembrare una storia risaputa e poco emozionante; per fortuna l'intervento registico risulta decisivo nelle brevi pennellate del primo incontro, nel pedinamento dei volti durante le fortissime scene dei litigi, nelle sovrapposizioni di immagini che descrivono il nulla esistenziale di due persone sconfitte e insoddisfatte dalla vita, ma più ancora inidonee a qualsiasi rapporto amoroso.

Sorretto dalla dosata fotografia di Roger Deakins e da un lento quanto tormentante score musicale ideato da Thomas Newman, "Revolutionary road" rende bene l'idea di una prospettiva che vede serrati i panorami che la circondano, e si realizza in una situazione collettiva e spaventosamente autentica: il divario incolmabile tra le brame giovanili e le transazioni "adulte", la voglia di emancipazione che si arrende di fronte al conformismo, l'interstizio bloccato tra fantasie e realtà.
In questo quadro d'insieme, il cosiddetto "vuoto disperato", ecco che spicca la figura del matto (?) John Givings (ben interpretato da Michael Shannon), il solo in grado di dire cose sagge e lungimiranti. Anch'egli figlio "sbagliato" di una moltitudine di coppie che si credono perfette, mentre la loro muta prole trascorre il tempo fissando la tv.