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REVOLUTIONARY ROAD regia di Sam Mendes

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Invia una mail all'autore del commento L.P.     8 / 10  20/07/2009 13:47:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Finalmente sono riuscita a vederlo. Ero restia, dato il mio amore sconfinato per il romanzo di Yates, una specie di incubo narrato con i toni di una commedia nera.
Devo dire che la trasposizione di Mendes è decisamente riuscita. Le atmosfere da Eden claustrofobico presenti nel libro vengono rispettate (la casa, il prato intorno, i cubicoli dell' ufficio di Frank), come del resto i caratteri dei personaggi, primari e secondari rispecchiano i maniera piuttosto fedele i corrosivi ritratti di Yates (anche se ho l' impressione che Mendes abbia voluto essere un po' troppo buono con Frank).
Forse manca la componente di hmor nero, che Yates era riuscito a inseire nel libro, nonstante la cupezza e la disperazione di fondo, e che Mendes fa spuntare solo nell' ultimissima scena. Ma va bene così, non era possibile imprigionare in immagini la straordinaria varietà di un romanzo così importante come Revolutionary Road.
Anche perchè le tematiche ci sono tutte.
Ci sono tutte le illusioni distrutte e la paura di una mediocrità inevitabile.
C'è quella sensazione soffocante che ogni avvenimento sia consequenziale, come in un tragico gioco del domino, e irrefrenabile nel suo intrappolare i personaggi in uno schema autoinflitto e, per questo tremendamente doloroso.
C 'è (quasi) tutta la pusillanimità di Frank e il suo essere un uomo senza qualità, tranne quella di manipolare il prossimo.
C' è l' arroganza fanciullesca di April, il suo lento soccombere, il suo triste, patetico fallimento.
E c'è l' ipocrisia di una società di cui ognuno di noi fa, volente o nolente, parte.