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REVOLUTIONARY ROAD regia di Sam Mendes

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amterme63     7½ / 10  09/02/2009 18:00:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, se uno ha un rapporto di coppia in corso non può restare indifferente vedendo le vicende dei due protagonisti. Da questo punto di vista il film spinge senza mezzi termini a farsi un esame di coscienza, a riconsiderare la propria vita e il rapporto con la persona che sta accanto. Certo i problemi e i modi di vivere che avevano le coppie degli anni 50 in America non sono gli stessi di una coppia benestante di Monza che vive nel 2000. Però il senso di claustrofobia da routine, la voglia di evadere, la difficoltà di interagire con il carattere e i desideri di chi ci è più caro sono ancora attuali, visto che il funzionamento della società capitalista occidentale non è cambiato più di tanto nella sua struttura.
Detto questo bisogna dire che il film non sempre riesce ad esprimere tutte le sue potenzialità, in bilico com'è fra il far identificare lo spettatore nei personaggi e nel distaccarli per farli giudicare obiettivamente. Ad esempio si entra nella vicenda in maniera forse troppo sbrigativa con un feroce litigio. I problemi sono subito posti come esistenti in sé, non riusciamo a comprenderli fino in fondo. April è insoddisfatta della propria routine, ma lo sappiamo perché lo dice lei e si comporta di conseguenza, non perché lo abbiamo dedotto facendo esperienza diretta della sua vita. Rimane quindi sempre un po' di distacco e incomprensione latente verso quello che viene mostrato e quindi il tutto rischia di apparire a volte forse forzato, inspiegabile o forse esagerato. Solo con lo scorrere del film riusciamo piano piano a entrare nella psiche dei protagonisti e sentirne veramente e fino in fondo il pathos. E' infatti l'inizio del secondo tempo il punto clou di tutto il film quando tutti i nodi vengono al pettine e ognuno butta fuori tutto quello che ha dentro. Quelle sono scene veramente emozionanti e coinvolgenti. Mentre la psiche di Frank tutto sommato è comprensibile e bene illustrata, molte decisioni o pensieri di April, il loro senso, sfugge un po', come ad esempio la decisione che prende alla fine e che fa precipitare la storia. Cosa aveva in testa di fare con quell'atto?
La mia impressione è che il libro da cui è stata tratta la storia sia un capolavoro e che il film non riesca forse a riprodurre tutte le sfumature, i sentimenti e le emozioni che le parole spesso riescono a dare rispetto alle immagini.
Una bella storia, un bel film, dei bravissimi attori (soprattutto Kate Winslet) ma alla fine rimane come un po' di insoddisfazione, come se fosse mancato un maggiore coinvolgimento emotivo o un maggiore approfondimento complessivo. Comunque qualcosa rimane certamente dopo la visione. Tante domande. Siamo soddisfatti della nostra vita? Non abbiamo insoddisfazioni o recriminazioni? Siamo sicuri di avere accanto una persona felice e realizzata? Siamo pronti a rinunciare a tutto pur di farla felice?
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  12/02/2009 20:01:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono sostalzialmente d'accordo... del resto non stravedo per Mendes, un regista che appiattisce il tutto in una sorta di visione edulcorata del dolore e dell'emozione... (si veda un film osannato dal pubblico come "Era mio padre", talmente falso e ruffiano da rasentare il paradosso) il mio 8 valeva soprattutto per la superba prova degli attori, ma resta comunque la prova più convincente di un regista abile e furbo, splendido direttore d'attori, piuttosto levigato e ancora un pò troppo preconfezionato per convincere appieno.
Comunque per essere un film per le masse c'è un grado notevole di amarezza che non è affatto scontata se pensiamo a Mendes
amterme63  13/02/2009 08:29:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In film non è male. Solo che non ancora capito se il regista parteggia apertamente per April e quindi ci vuole far entrare nei suoi pensieri e nei suoi sentimenti oppure se ci vuole un po' distaccare da lei per poterla giudicare in maniera obiettiva. Infatti è proprio il regista il punto debole del film.