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FROST/NIXON - IL DUELLO regia di Ron Howard

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matteoscarface     9 / 10  10/02/2009 16:38:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottima e incalzante ricostruzione della quattro interviste che portarono Nixon alla disfatta totale come politico e come uomo e alla ribalta un giovane conduttore di talk show che dimostrò di essere anche un grande giornalista.
Storicamente accaduti, i fatti su cui si basa il film sono portati sullo schermo da un Ron Howard ispiratissimo, che mette a segno i colpi e dirige con grandissima abilità un film superlativo, emozionante, coinvolgente e drammatico. Intensa e provata l'interpretazione magistrale di Langella, che si cala nel personnaggio di Nixon fino a diventare Nixon, ovvero la sua esatta fotocopia, i gesti, le movenze, il modo di parlare e di guardare con sguardo inquisitorio il proprio interlocutorio, erano propri di quel presidente, restituiti da Langella con precisione indimenticabile, chi lo ha visto anche nei filmati non faticherà a riconoscere "l'uomo del Watergate". E' così che sarà ricordato infatti, oscurando tutto il resto della sua personalità. Nixon non era Bush, però, ed è quello su cui si basa il film, non un atto di accusa quindi verso una persona che ha pagato ormai fino alla morte, ma un giro a 360 gradi. Di Nixon viene esplorato tutto "l'uomo", non solo quello del Watergate, a volte cinico fino all'inverosimile, a volte ironico, si lascia andare a scatti d'ira ma anche a rispetto verso l'avversario che ha davanti, sicuramente molto colto, preparato. Non un Bush, insomma. Il ritmo del film è una macchina in corsa, si arriva alla suspence da batticuore (e sono solo interviste!), levigata però da momenti di intimità toccante dei protagonisti e da momenti di grande ironia, la fotografia del calabrese (è del paese vicino al mio) Salvatore Totino è molto buona, il montaggio è perfetto e, cosa migliore, la sceneggiatura è scritta con passione e intrisa di ritmo.
Alla fine Nixon non è un mostro (anche se non v'è nessun intento assolutorio, anzi tutt'altro) ma un uomo, un povero vecchio ricurvo devastato dalla solitudine e dal rimorso, e le ultime scene sono infatti quelle più toccanti, malinconiche.
Nulla da dire sul resto del cast, validissimo, e sull'emergente Sheen, un ottimo David Frost, che rappresenta anche una grande metafora dell'uomo che mette in gioco tutto se stesso credendo in un sogno personale gigantesco, senza garanzie, che arriva sull'orlo del fallimento, ma alla fine ci riesce, con le sue forze.
Solo una nota per la bellissima protagonista femminile, che per tutto il film porta solo gli hamburger, regalando ampi e generosi sorrisi.
Sono fatti passati da decenni, eppure sembra siano successi ieri sera.
Frost/Nixon non è nient'altro che puro Cinema, di alto livello.
E bravo il nostro Richie Cunningham che stavolta dopo mille Codici da Vinci ce l'ha fatta.

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kaelis  10/02/2009 16:46:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bel commento, e il fatto che un pò tutti siamo rimasti affascinati e colpiti dagli stessi "dardi" di bravura mi fa credere che questo film ha proprio colto nel segno!
matteoscarface  10/02/2009 16:55:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ti ringrazio, il film mi ha entusiasmato tantissimo, soprattutto Langella... peraltro è il miglior film di Howard e spero che vinca almeno un oscar per qualcosa di importante, stavolta se lo meriterebbe
andrea9002  14/02/2009 05:15:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Milhouse Mussolini Van Houten è il nome completo dell'amico di Burt... credo che l'accezione con la quale lo hanno nominato sia alquanto negativa!