TERMINATOR SALVATION regia di McG

tylerdurden73     4 / 10  18/06/2009 17:12:50 » Rispondi
Il quarto episodio della saga di Terminator è la solita inutile e ridondante esibizione di spettacolari effetti speciali al servizio di una trama prevedibile e per nulla interessante.
Gli scenari modello post-apocalittico sono tra le poche cose degne di nota,mentre i personaggi e le nuove sferraglianti diavolerie meccaniche ideate per l’eliminazione dell’umanità non sanno di nulla,assolutamente obsolete ed incapaci di evocare,neppure alla lontana, certe angosce che i primi due film alimentavano con veemenza.Addirittura la buona vecchia figura del Terminator in questo pasticcio si erge a vetusto e sorpassato monumento,utilizzato spesso a sproposito all’interno di un contesto deludente.
Troppo immediato l’intreccio,privo di sorprese con colpi di scena che non si può certo definire tali.Numerose sono le forzature e le situazioni poco credibili,non si tenta nemmeno di rispettare l’intelligenza dello spettatore o l’accondiscendenza del fan accanito,propendendo per la via dell’ovvio,molto più facile da percorrere con il risultato di dare un eccessivo spazio a sequenze action molto curate nel particolare ma anche piuttosto fredde.
Poco da dire sulla regia,difficile aspettarsi di più da tale McG,solito registucolo senza classe ed ambizione che svolge il suo compito in maniera scialba.Anonimo il cast,lascia l’amaro in bocca l’interpretazione di Christian Bale,il quale pur impegnandosi e tentando di dare credibilità al suo personaggio rimane incagliato tra dialoghi deprimenti e straordinari effetti speciali,davvero in grado,in questo caso,di annichilire l’uomo a favore della macchina.
Neppure un eventuale effetto nostalgia attecchisce,un po’ per il totale cambio di scenario e un po’ perché il cameo digitale di Schwarzenegger è quanto di più idiota si potesse escogitare.L’unico sussulto lo si prova riascoltando “You could be mine” dei Guns n’ Roses (soundtrack del secondo capitolo) ma dura solo un attimo,poi si risprofonda nuovamente nella noia assordante.