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ASCENSION regia di Karim Hussain

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  23/01/2015 11:04:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tre figure femminili incappucciate avanzano nel paesaggio gelido alla volta di un imponente edificio industriale abbandonato. La voce narrante spiega che il Creatore del mondo è morto, ucciso da un'entità non meglio specificata. Gli uomini hanno acquisito la capacità di fare miracoli d'ogni specie, tanto da diventare addirittura immortali. Purtroppo questo status di semidei non ha migliorato l'umanità, anzi, ne ha esasperato i difetti, facendo esplodere violenze e brutalità. Per questo motivo le tre donne hanno deciso di eliminare quell'essere reo di un'apocalisse impensabile, inoltre uccidendolo si determinerebbe la fine di ogni essere vivente, ormai indegno di stare al mondo.
L'ascesa verso la sommità del fabbricato si rivelerà lunga e particolarmente faticosa, all'ultimo piano di quel luogo inospitale in cui regnano solo polvere, sporcizia, tubi e macchinari in disuso ha preso dimora il mistero vivente capace di sostituirsi a Dio.
Secondo film per Karim Hussain dopo il feroce, blasfemo e controverso "Subconscious Cruelty"; il registro in questo caso cambia nettamente per un'opera più filosofica ed in cui la violenza è parecchio marginale. La pellicola si rivela molto verbosa, mentre gradini e pianerottoli si susseguono senza sosta le tre donne si interrogano, si punzecchiano, raccontano delle loro vite precedenti, il tutto sotto l'egida di un regia sicura, mai eccessivamente ricercata eppure sottilmente intrigante.
Il viaggio occhieggia soprattutto al Tarkovskij di "Stalker" e "Solaris", i simbolismi e le riflessioni esistenziali dominano la scena, impregnano ogni secondo donando ad "Ascension" un' aurea quasi mistica.
La visione non è certo delle più agevoli, ed il finale (interpretabile) per il quale si sta in fremente attesa non è certo sconvolgente. Molto curata l'immagine dai colori spenti, del resto Hussain nasce come direttore della fotografia poi passato dietro la mdp. Interessante la colonna sonora, fatta di suoni stranianti fino all'eccentrico intermezzo in cui le note di Play Girl dei Ladytron smorzano l'ipnotico incedere verso l'alto.
Opera complessa, di non facile fruizione eppure affascinante.