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COME DIO COMANDA regia di Gabriele Salvatores

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Estonia     7½ / 10  01/09/2011 12:51:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è certo un film che manca di imperfezioni, con scelte assai discutibili, a cominciare dall'evolversi della struttura narrativa piuttosto discontinua, certi buchi nella sceneggiatura, la colonna sonora non sempre felice, l'interpretazione di Germano vagamente macchiettistica. Ma il pathos è fortissimo, esasperato ed estremo.
Zena, padre-padrone violento ma anche amorevole e a suo modo protettivo, emarginato e razzista, portato ad inculcare nel figlio il culto della forza e la rabbia xenofoba, è un Filippo Timi carismatico e ambiguo, a cui fa da contraltare il muto disagio esistenziale del ragazzo. La messa in scena poggia quasi interamente sulle dinamiche del legame tra i due, esclusivo e intenso, con un suo codice di comportamento e di valori, legame in parte esteso alla presenza determinante, per la piega che prende la vicenda, dell'apparentemente innocuo "Quattroformaggi".
La sequenza dell'aggressione notturna, pur così lunga e cupa, che rispecchia la beffarda simbologia di cappuccetto rosso perduta in un bosco ostile e costellato di insidiosi tranelli, sotto una pioggia battente che non dà tregua, non appesantisce il ritmo ma lo estremizza fino alle inevitabili drammatiche conseguenze.
Resta l'incompiutezza di fondo che però non toglie valore ma esalta il non detto, evitando di esprimere giudizi di sorta ed evidenziando la rabbia e il vigore nervoso.