caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

COME DIO COMANDA regia di Gabriele Salvatores

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  16/04/2009 15:01:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un cielo perennemente plumbeo che promette ciò che minacciosamente mantiene,ovvero frequenti e gelide piogge che sferzano un panorama grigio,anonimo,fatto di cave,sassi,fango ed acqua,personaggi che sembrano usciti da una delle più malsane province italiche.
Questa è la deprimente cornice in cui si muovono un padre rancoroso e xenofobo,suo figlio quattordicenne,cresciuto nel culto della violenza e nell’insofferenza nei confronti del diverso,e un povero folle,ossessionato dalla protagonista di un film porno e residente in un tugurio addobbato come un presepe profano.Tre esistenze ai margini legate saldamente da rapporti per nulla convenzionali,finalizzati a superare la paura che la vita provoca quando lavoro,amici ed affetti mancano,quando i punti di riferimento sono ideali campati in aria,dettati da rabbia repressa ed ignoranza da sbandierasi tra le mura domestiche ma di cui vergognarsi una volta fuori da queste.
L’angoscia di perdere quel poco che si ha,ovvero un affetto,o la bramosia di possedere qualcosa che possa illuminare una vita fatta di emarginazione,determinano il corso degli eventi in questa pellicola non perfetta,ma dal respiro potente che si imprime nell’animo con violenza.
Salvatores trova gli ambienti giusti e pur non riuscendo a dare convincente continuità alla sua opera,la seconda tratta da un romanzo di Ammaniti dopo l’eccellente “Io non ho paura”,riesce a tratteggiare bene un microcosmo alienato e credibile,pur inciampando in qualche dialogo banale,delle performance altalenanti da parte degli attori ed eccessive concessioni alla (bella) colonna sonora.