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COME DIO COMANDA regia di Gabriele Salvatores

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Granf     6 / 10  18/12/2008 14:51:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come al solito, meglio il libro del film...
Cinque anni dopo la prima collaborazione con Nicolò Ammaniti, che prese vita nell'ottimo "Io non ho paura", Gabriele Salvatores torna a utilizzare un soggetto dello scrittore. Come dio comanda è, per quanto mi riguarda, un ottimo libro. Purtroppo la storia, appassionante e travolgente sulla carta, perde molto nella traduzione in pellicola fatta dal regista napoletano.
I temi trattati sono molti e tutti importanti, la violenza, il rapporto padre-figlio, la precarietà, la gente ai margini. Tutti temi, purtroppo, appena suggeriti nella pessima sceneggiatura.
L'inizo del film è davvero troppo veloce, ci vengono presentati personaggi senza la possibilità di assimilarli e conoscerli. Ci vengono mostrati nelle loro azioni, senza che noi possiamo capirli e capirle. Il libro di Ammaniti era decisamente cinematografico, ma la psicologia dei personaggi nel film non esiste, essi si ritrovano in situazioni assurde lasciando lo spettatore di stucco, perchè chiaramente quest'ultimo non conosce il loro passato. La scelta di sparare le informazioni inizialmente e senza criterio è stata la distruzione.
La parte centrale e quindi quella in notturna sotto la tempesta mi è parsa buona, ben girata, fotografata e interpretata. Vera pecca: un montaggio scandaloso, soprattutto inizialmente.
Nell'ultima parte tutto il linguaggio cinematografico, chiaramente stereotipato, italiano prende il sopravvento. Il finale è alquanto irritante.
Gli attori sono stati veramente bravi, in particolare Filippo Timi e un grande Elio Germano, anche se come è stato detto la necessità di infilarlo in ogni film italiano sta via via scemando. Un pò impacciato il ragazzino e da dimenticare la scelta di Fabio De Luigi.
La tematica religiosa, che ci viene suggerita dal titolo, è alla fine piuttosto semplice e banale (Dov'è Dio nelle situazioni brutte?). L'esclusione di molti personaggi nella sceneggiatura è stata decisiva per la banalità. Quindi l'errore è iniziale.
Stendiamo un velo pietoso sulla scelta delle musiche.
In conclusione il film è una mezza delusione, il libro è sostanzialmente un'altra cosa, ne consiglio la lettura. Dalla collaborazione Salvatores-Ammaniti era lecito aspettarsi molto di più. L'unico pregio è che il film non annoia, anzi si lascia seguire. Alla fine, comunque, non trasmette nulla.
Come al solito, meglio il libro del film...

«Svegliati! Lo sai che devi dormire con un occhio solo. È nel sonno che t'inculano.»
Granf  18/12/2008 15:05:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusate gli errori, non ho riletto.
Comunque la durata è di h 1.43 se non sbaglio.