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COME DIO COMANDA regia di Gabriele Salvatores

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ferro84     3½ / 10  17/12/2008 02:10:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il peggior film che ho visto al cinema quest'anno e di sicuro il peggior Salvatores!
Avanti non siamo critici ufficiali che devono rispondere alle loro amicizie o farsi i conti fra i potenti, QUESTO FILM E' ORRENDO.

E'la summa di tutti i difetti del cinema italiano, autoriale, lento, prolisso, buonista, intimista che racconta storie che non interessano a nessuno, moralista e didattico.
Salvatores, che fino a ieri era fra i pochi che non si riteneva un filosofo della macchina da presa (pur avendo vinto un Oscar) ma un regista (parolaccia?) anche lui si è convertito al cinema d'impegno (da quattro soldi).
Elencare i difetti di questo film è un lavoro gravoso ma lo farò perchè altrimenti chi si scandalizzerà del voto vorra avere, giustamente, spiegazioni.

1) Io non ho letto il romanzo di Ammaniti, mi attengo alla sceneggiatura sembra tratta dal libro "come non va scritta una sceneggiatura".
Piena zeppa di luoghi comuni, anche la rappresentazione del padre alcolizzato (che in tutto il film non lo vediamo mai ubriaco) è convenzionale e i la gioventà italiana è descritta come in uno stupido film americano.
Inoltre la sceneggiatura è sfilacciata, senza un filo conduttore unico ma che si perde in tanti argomenti senza approfondirne uno. C'è il rapporto padre-figlio, il matto, l'omicidio, il tradimento, l'adolescenza difficile, la violenza sessuale e non, il tutto buttato li e la storia va da una parte all'altra senza arrivare mai a un punto.
Di che parla questo film? L'evoluzione dei personaggi dov'è?

2) Recitazione francamente deludente, Timi non rende l'ambiguità del suo personaggio (nè aiuta la sceneggiatura), il padre alla fine è un buon padre lo si capisce dall'inizio, sui generis sicuramente, il film è intimista, sta sui personaggi ma non li approfondisce.
I personaggi non cambiano durante il film, il padre è un personaggio positivo, lo è all'inizio lo è alla fine, anzi non lo si mette mai in dubbio durante il film, quindi forse basta avere idee naziste per essere cattivi?
La politica è giudizio morale sulle persone? Non sono forse i fatti, ciò che si fa nella vita a capire ciò che si è? Davvero il film ma a questo punto metto in dubbio anche il libro, crede di creare un personaggio interessante, quando alla fine sembra un padre uscito dal libro cuore.
Veniamo ad Elio Germano, ora non è che in ogni film italiano bisogna rifilarci questo qui!
Sarà anche bravo ma quando te lo vedi per la 10 volta in un anno in quasi tutti i film italiani cominci anche a non essere più credibile.
Cioè non è se un attore vada di moda lo si deve necessariamente mettere ovunque (un pò come si è fatto in passato con Accorsi e Scamarcio).

3) Spiace dirlo altra nota dolente è la regia. Come D.i.o Comanda è un film noioso e prolisso in cui Salvatores fa errori talmente gravi da non poter credere che un navigato regista come lui possa aver commesso simili ingenuità.
La scena della violenza sessuale è lunghissima, noiosa, forse rendendola fulcro del film e dilatandola si è pensato che avrebbe tenuta anche alta la tensione, invece ha proprio l'effetto opposto, una delle scene più adrenaliniche, forti diventa un mattone cui non si sa dove voglia andare ad apparare.
Forse perchè non mi è piaciuto il film ma anche la colonna sonora è stata usata male di sicuro nella scena del delitto è veramente imbarazzante.
Robin Williams che suona per ore, la Bertè messi li a casaccio, troppa musica dolce per una scena tanto violenta, forse si pensava che usando questi brani si creasse un contrasto inquietante, invece si crea solo un contrasto e basta.

Si salvano le splendide ambientazioni (quelle si d'autore) e la bellissima fotografia.

Non è raro che i grandi registi sbaglino film ma mai ho visto un regista "toppare" tanto
Gold snake  17/08/2010 00:41:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lento? Ma abbiamo visto lo stesso film? Questo film è anche troppo veloce. Il regista ha fatto l'errore di fare un film di 1 ora e mezza lasciando via un sacco di cose, traendo spunto da un libro di 500 pagine in cui succede qualcosa ad ogni pagina.

A me il film non è affatto dispiaciuto, ma posso anche capire in parte le opinioni di quelli che ne parlano male.

Una cosa che non capisco è l'abitudine di attaccare tutti i film in cui un nazista sembra provare un minimo di bontà. Perché io, personalmente, ho trovato che anche nel film il padre non appaia MAI come una persona buona in se, l'unica cosa è che il film sembra voler mostrare come anche un padre "bastardo e nazista" come lui sia attaccato al proprio figlio. E poi ci sono tutte le azioni che il figlio fa per amore del padre.

Voglio fare una domanda... anche se (secondo la sua logica) lo fa per amore di suo figlio, vi sembra che un bravo padre accompagna ed insegna al figlio a bastonare gli oppositori?
Ezio77  17/12/2008 14:00:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Clap clap clap (applauso senza ironia). Concordo. Ottima analisi. Ti faccio i complimenti. Anch'io ho bocciato questo film e in più ho bocciato pure le ambientazioni. Complimenti per il commento.
gringo80pt  17/12/2008 15:53:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho dato 3 e non posso far altro che accodarmi al commento.

La scena sotto la pioggia è realizzata molto bene ed apprezzo questo lavoro, ma per il resto...
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  18/12/2008 20:53:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A me sembra che Salvatores abbia già dato prove di narcisismo nel corso della sua carriera... comunque il difetto del film è proprio l'incapacità di conoscere i propri limiti: la scena del bosco doveva (avrebbe dovuto) essere epocale, invece è inutilmente compiaciuta e tediosa... il funerale poi è anche peggio. Non sono d'accordo sul resto, la recitazione per es., alla fine credo sia un film quasi decente, però...
Poll  19/12/2008 12:30:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
condivido sui limiti di Salvatores: "è un buon dirttore di commedie,nulla più" (Mario Monicelli)