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PARNASSUS - L'UOMO CHE VOLEVA INGANNARE IL DIAVOLO regia di Terry Gilliam

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LoSpaccone     7½ / 10  22/11/2009 17:26:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vita dura per i cineasti visionari come Gilliam, in questi tempi in cui le moderne tecniche d’animazione hanno monopolizzato la rappresentazione del fantastico o il concetto che si ha di esso, per non parlare della moda, nata e già defunta, delle saghe (con la “e” va bene lo stesso …) fantasy. Forse proprio per questo il regista non aveva nulla da perdere e, libero dall’esigenza di dover stupire a tutti i costi, ha realizzato “Parnassus” dando sfogo al suo estro e al suo stile, rischiando anche l’autocitazione, se non addirittura l’autocelebrazione. Un film tutt’altro che perfetto, forse eccessivamente pomposo e stucchevole, soprattutto nella seconda parte, ma che ha il merito di purificare il potere dell’immaginazione dalle recenti contaminazioni (para)linguistiche, riportandolo in parte a quella dimensione genuina e immediata che è prerogativa esclusiva della lettura. Emblematica in questo senso la presenza di elementi narrativi, come lo specchio o il carrozzone del dottore (un eccellente Cristopher Plummer), che più o meno indirettamente richiamano a quelli classici della letteratura favolistica ma in disuso negli ultimi anni, oltre a rammentarci le origini erranti della tradizione dei cantastorie (e Gilliam, come Parnassus, lo è a tutti gli effetti). La regia e le inquadrature sbilenche sono quelle tipiche del regista, così come quel gusto estetico volutamente eccessivo che mischia elementi e figure appartenenti a mondi e culture diverse, in un affascinante gioco di contrasti che, immergendo “l’imaginarium” scintillante del dottore tra lo squallore metropolitano, da una parte riproduce l’ambiguità delle fiabe vere e dall’altra ribadisce che la fantasia può trovar posto ovunque.