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PARNASSUS - L'UOMO CHE VOLEVA INGANNARE IL DIAVOLO regia di Terry Gilliam

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  25/10/2009 00:01:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Noto dalla media che esiste ancora un'immotivata diffidenza nei confronti di Gilliam, ma io vado controcorrente e raccomando caldamente il film per tutti quelli che amano Gilliam e il suo talento visionario (mai così espressivo e devastante).
Un film non esente da difetti, certamente troppo ambizioso e macchinoso, a tratti (soprattutto nella seconda parte) talmente sovraccarico e barocco da smarrire l'ottimo spunto iniziale (cfr. il senso laico della vita e dell'universo lasciato alla sola immaginazione individuale di ciascuno di noi).
Però accidenti questo affascinante incrocio tra fantasy island e federico fellini, tra un finissimo retrogusto old fashioned (parodia delle parodie dei classici topoi americani ed europei) e gli ideomi tipici gillianiani (cfr. la magnifica sequenza degli specchi infranti o anche la smaccata parodia dei Monty Python in una sgangherata coreografia pseudo-gay) è una galleria di invenzioni visive che non può che lasciare ammaliati.
Poco importa se qualcuno troverà il film artificioso e ridondante, del resto le splendide performance degli attori esordienti, dell'"eterno immortale" Plummer, del postumo Ledger e soprattutto del mefistofelico Tom Waits, finalmente valorizzato nella sua magnifica mise in scene da diavolo dandy, riescono a rispecchiare lo spirito del Gilliam dei tempi d'oro.
Una vera e propria rinascita creativa, che se avesse tenuto a freno la sua urgenza espressiva avrebbe potuto tradursi anche in un capolavoro: per coloro che sono in grado di vedere, diciamo, come citato nello stesso film
fidelio.78  01/11/2009 10:04:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Luca... a volte io davvero non riesco a capirti... questo è un film davvero privo di sostanza e pieno di buchi ed errori di sceneggiatura. Per quanto si possa apprezzare la fantasia e la bravura di Gilliam, non si può passare sopra ad lacune grandi come i crateri del Vesuvio...
bulldog  28/10/2009 14:40:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
The Fountain che di contenuti ne aveva tanti e di una certa rilevanza l'hai definito un pasticcio,qui dove invece c'è il nulla più totale ci hai trovato dei significati.
mah
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  30/10/2009 21:53:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ho deluso? Ma a parte l'approccio visionario di quel film di Anorofsky, puoi sinceramente dire che The Fountain sia un film lineare e coerente? Sono stato davvero troppo generoso con quel film, io lo trovo un buco nell'acqua e (confermo) un pasticcio, a dispetto degli altri film di quel talentuoso regista
bulldog  31/10/2009 01:33:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Probabilmente non hai compreso la tanta metafisica che stava allla base del film.Peccato.
Eleanor_Rigby  27/10/2009 11:54:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo commento è incompleto manca: " [...] e per coloro che vogliono verdci qualcosa" che non c'è, aggiungo io.

Trovo molto bello il tuo commento quasi tu discrivessi una galleria d'arte dipinta da resti da'utore; riflettendoci bene il film ci catapulta dentro una grande galleria d'arte immaginaria, però bisogna capire che non basta: non stiamo osservando un quadro che per ore ci tiene immobili in piedi mentre cerchiamo un nostro personale punto di vista ma un film che ci tira dentro trasmettendoci il punto di vista visionario del suo regista. Per questo il film deve mantenerci svegli, attenti, deve concretizzare le idee messe a fuoco che però rimangano vacue e impalpabili lasciando lo spettatore con un senso di delusione e confusione; Gilliam dà vita a una grande opera visiva ma non riesce a trasmettere allo spettatore il suo messaggio (e questo perché la trama è confusa, rattoppata a causa della prevenuta morte di Ledger e troppo macchinosa) é proprio come un bel quadro che non trasmette niente.
L'effetto finale per molti può essere quello di un flash negli occhi di una macchina fotografica istantanea con la stessa delusione di quando vediamo la foto venuta distorta.
Dobbiamo proprio sfororzarci per vedere, come citi anche tu, qualcosa che non c'è o dobbiamo al massimo immaginarcelo.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  27/10/2009 17:56:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In parte posso anche condividere con te, effettivamente la parte centrale rischia di diventare di maniera... ma alla fine credo di aver giudicato il film nel suo insieme, per quello che mi ha dato, e devo ammettere che visivamente mi ha dato ancora molto... diciamo che mi aspettavo che Gilliam tornasse ai livelli del passato, e per me questo film è la strada imperfetta ma giusta. Poi un voto è un fatto di pancia, per la stessa ragione che ho dato 8 a Lebanon (che ho recensito con riserve) per la sua abilità tecnica, mentre poteva artisticamente reggere un 7 e forse non di più.
Comunque credo che Parnassus abbia dei notevoli pregi anche per queste immagini: un "bel quadro d'insieme", certo, ma anche un film fortemente "diverso"rispetto alla media delle uscite recenti.
Magari citazionista, e barocco sì: però il gusto della rappresentazione non è un pregio di molti, credimi. Basta prendere la capacità straordinaria di citare il faust o muoversi negli specchi (ehm) tra passato e moderno.
Perdiana, hai ragione ma dove lo trovi al cinema un gusto freak così spiccato e irriverente?
Eleanor_Rigby  27/10/2009 23:50:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' vero hai ragione su tutti punti di vista che prendi in esame; sono entusiasta quanto te nel veder citato il faust ma anche quando mette in scena "Alice nel paese delle meraviglie" oppure disegna Nick come un personaggio di Magritte con tanto di pipa, ombrello e coppola (e sul finale facendolo camminare sulle nuvole) però dannazione sfrutta il talento sotto tutti i punti di vista, non lasciarmi l'amaro in bocca dopo avermi diliziato lo sguardo, tanto è forte il contrasto tanto è più forte la delusione.
Capisco il tuo punto di vista che è sicuramente giusto ma nella mia persona è più forte il rammarico.
Non so se hai mai disegnato, capita a volte di fare un grande lavoro e alla fine quando l'hai completato e l'osservi, può capitare di mangiarsi le mani perché si poteva fare di meglio; e alla fine si butta via un buon lavoro. Non voglio dire cheil film di Gilliam è da buttare, a volte getto via disegni che altri ritengono molto belli tenendo di molti più brutti, ma nella mia concezione di rappresentazione tutti i tasselli devono essere presenti: un lavoro mediocre completo non si butta mai, un lavoro ottimo ma incompleto lo butto.
Non so se sono riuscito a spiegarmi, ho divagato forse perché mi piace scrivere nel mio tempo libero e confrontarmi. Perdonatemi, sicuramente Parnassus merita attenzione.
Invia una mail all'autore del commento Gualty  30/10/2009 04:09:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
secondo me ha voluto lasciare di proposito il contrasto tra alcune scene sublimi ed altre vagamente stonate, un po' di incompletezza formale e persino alcuni momenti quasi brutti (vedi la sfuriata della figlia a Parnassus)

.... "lasci sempre i racconti a metà".... Si può dire che in alcune parti abbia quasi lasciato il lavoro più grezzo per lasciarci lavorar di fantasia, che è poi vagamente lo spirito del film.
mah.non.so.  31/10/2009 02:08:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie per il bel commento...devo ancora dare il mio voto ma devo rivederlo una seconda volta...

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