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CHANGELING regia di Clint Eastwood

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gerardo     7½ / 10  05/12/2008 23:47:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La storia del potere arrogante che schiaccia i singoli più deboli, che abusa e che viene rincalzato dai battaglieri di turno non è certo un tema originale al cinema. Però tutte le storie, anche le più - apparentemente - banali, possono acquistare valore dal modo in cui le si racconta e le si rappresenta.
Clint Eastwood è un regista di grande sensibilità e raffinatezza e anche in questo caso, di fronte a una storia potenzialmente sottotono, dal plot déjà-vu, riesce a imbastire un melodramma classico, intenso, senza forzature e ammiccamenti. Il suo cinema morale e non moralista è, come sempre, sobrio e semplice, ma profondo.
Il mistero della scomparsa diventa strumento di propaganda politica del potere, cioè della polizia corrotta di Los Angeles prima durante e dopo la crisi del '29, in pieno proibizionismo; strumento che si rivela, poi, arma a doppio taglio davanti alle battaglie della volitiva Christine/Jolie e del combattivo reverendo predicatore radiofonico.
Il film, basato sulla vera storia dei "Wineville Chicken Murdes", evita la sua parte thriller-orrorifica per concentrarsi sulla battaglia umana di una delle protagoniste della vicenda, la madre di Walter Collins, una delle vittime del carnefice californiano, e sui soprusi del LAPD. Eastwood denuncia il potere, ma non ne fa un film ideologico. Oggetto della sua indagine è piuttosto la forza morale di una madre courage, interpretata con intensità e credibilità da una smunta Angelina Jolie, ragazza interrotta che torna a visitare le mura coercitive e disperate di un disumano ospedale psichiatrico - dopo il ruolo fortunato (le valse l'Oscar) nel film di J. Mangold -, che si scaglia contro la sfacciata e impunita arroganza del potere e che non smette mai di credere nella speranza. In questo senso, il film appare più spirituale che eminentemente politico. Mostra, infine, l'esecuzione con asettica distanza, nella quale si equilibrano la necessità di giustizia (o di vendetta?) con l'orrore per una pratica fredda ed efferata.
Ottima la ricostruzione della Los Angeles anni '20-'30.
antoniuccio  16/12/2008 20:18:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fammi capire, Jerry, sei deluso che il film non sia ideologico, e che sia più spirituale che politico?

Guarda che dalla tua risposta dipenderà se lo guarderò o meno....:-)
gerardo  20/12/2008 12:01:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho detto che sono deluso. Da dove lo deduci? E' un bel film anche se non al livello di Mystic River e di Million Dollar Baby, tutto qui.

Presumo che da quando mi hai scritto ad ora il film lo avrai già visto...
antoniuccio  08/01/2009 16:48:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Eastwood denuncia il potere, ma non ne fa un film ideologico";" In questo senso, il film appare più spirituale che eminentemente politico."

Mi sembravano due frasi di delusione. Errore mio.

No. A tutt'oggi il film non l'ho visto. Spero di vederlo, a questo punto.
:-)