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CHANGELING regia di Clint Eastwood

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ULTRAVIOLENCE78     7 / 10  23/11/2008 11:05:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Penso che questa volta il “classicismo” di Clint Eastwood si sia rivelato un limite: troppo ricercato, quasi stereotipato nella riproposizione di certi modelli tradizionali (con riferimento, in particolare, a quello del melodramma a lieto fine). Peccato, perché la storia si prestava ad una messinscena dell’umanità ancora più cruda; ma alla fine, sembra rimanere quasi imbavagliata nei canoni di un certo modo di fare cinema. Ad ogni buon conto, la fattura del film è irreprensibile: stupende e curatissime le scenografie; ottime le interpretazioni di tutti gli attori (ma quanto è bravo Jason Butler Hardner); e azzecatissima la musica “minimale”, composta dallo stesso Eastwood, che sottolinea i momenti più intensi e drammatici della pellicola.
Per il resto, ho trovato interessante l’idea del rinnovamento che presumo il regista abbia voluto trasmettere, mostrando la necessità di sconfiggere e superare l’arroganza del Potere attraverso l’azione del singolo, che incontra successivamente il sostegno della collettività (riferimento all’attuale passaggio dall’amministrazione Bush a quella di Obama?). E funzionale a questo scopo si pone la sequenza della esecuzione, che manifesta l’ingiustizia e la crudeltà della pena capitale (simbolo di un Potere che si arroga abusivamente il diritto di decidere della vita degli altri), ancorché applicata a un “mostro” quale è l’infanticida della storia narrata. Poi c’è quella meravigliosa immagine della protagonista che si riconcilia con la vita in virtù del ricongiungimento di una famiglia, che ha vissuto il suo stesso dramma: segno di una filantropia che trascende il rancore originato dalle disgrazie patite. Il film si chiude positivamente (troppo?) con Christine Collins ri-generata dalla speranza che si riaccende in lei, e che sembra estendersi a tutti gli americani –e non solo- che oggi ripongono fiducia in un futuro migliore.
Personalmente avrei preferito un profilo dell’umanità più impietoso (alla “Mystic River” o alla “Million Dollar Baby”: film la cui forza, peraltro, non è eguagliata dall’opera in questione). Ma forse quello di cui abbiamo bisogno è proprio una visione più rasserenante (?); e in questo caso il signor Eastwood avrebbe ragione da vendere.
antoniuccio  16/12/2008 20:21:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Però ci manca poco che racconti il film completo.......:-)