ivan78 8½ / 10 07/04/2009 17:55:34 » Rispondi Grande dimostrazione di umiltà questa che Aronofsky ha dato nel dirigere “The wrestler”. Il talentuoso regista abbandona il suo filone prettamente visionario e cervellotico dedicando una pellicola a ciò che ha reso speciali nel bene e nel male gli anni ’80. Una atmosfera da amarcord che, trascinata da scelte musicali spettacolari, accompagna il racconto di una parabola intensa e romantica. Il tema della redenzione traspare in modo incredibile grazie all’interpretazione di Mickey Rourke che, col suo aspetto vissuto e decadente, conferisce un notevole realismo alla pellicola. Un vero e proprio tuffo nella disperazione di un uomo che ha sacrificato tutto per riuscire a fare ciò che ama. La linea che separa l’essere un eroe o un perdente è molto sottile e la scelta fra essere “The Ram” o “Randy” è molto difficile. Aronofsky, ispirato forse da registi di culto come Houston, racconta con eleganza un mondo difficile da comprendere, un mondo che sommerso dalle urla dello spettacolo nasconde la grande sofferenza del silenzio.