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IL PRIMO GIORNO D'INVERNO regia di Mirko Locatelli

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     4 / 10  06/09/2008 19:00:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dice che si è ispirato ad Antonioni e Bresson, e chi l'ha apprezzato (pochi) citano Testori. Bene solo due sequenze, come quella finale. Nel complesso, il minimalismo di provincia (cronica) è solo un pretesto per il regista di esprimere il suo egocentrismo (v. l'inutile camera fissa à la Elephant nei corridoi).
Passa come film gay (c'è bisogno di orientare lo spettatore verso il motto "cosa troverai dentro le lenzuola?") ma l'unica sequenza prevedibilmente morbosa (dipende da chi la vede) mostra due ragazzi goffi che tentano disperatamente di toccarsi (forse una partita di rugby avrebbe fatto crollare certi freni inibitori vero?).
Il protagonista, ottuso e prevedibile nonostante una crisi di pianto (evviva, sa anche piangere) poteva assurgere a emblema dell'incomunicabilità ambientale di un certo mondo di provincia, ma il guaio è che comunica solo irritazione.
Un film che vorrebbe dire qualcosa ma - come spesso succede con temi del genere in Italia (v. i due "sospetti gay" finalmente redenti a baciare ragazze), mette fuori le dita e ritrae le mani.
E non è una metafora: meglio parlare ai conigli che a contadinotti depressi come Valerio