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THE FALL regia di Tarsem Singh

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  25/11/2010 15:42:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo deludente e lo affermo a malincuore, in quanto Tarsem Singh mi colpė non poco con "The Cell", suo primo lungometraggio che pur non potesse valutarsi come riuscito esprimeva un interessante istinto visionario da parte del regista indiano.Una genialitā inventiva limitata al piano scenico a discapito della sostanza,tuttavia capace di impressionare per idee e scenografie dai colori sgargianti.
"The fall" comincia nel migliore dei modi,con una sequenza in elegantissimo bianco e nero di notevole efficacia,l'estetica č da subito sbalorditiva e lo resterā per tutta la durata della pellicola.Ambienti e colori lasciano di stucco, tanto quanto gli abiti ideati dalla costumista giapponese Eiko Ishioka, ma la storia stenta paurosamente,troppo didascalica e prevedibile fin dal proposito di unire i popoli in un'alleanza allegoricamente solidale contro il male, in questo caso rappresentato da un tiranno di nome Odious.
La caduta cui fa riferimento il titolo č da imputarsi sia agli incidenti che hanno costretto in ospedale una giovane raccoglitrice di arance e uno stuntman cinematografico,sia al cedimento fisico e psichico di quest'ultimo,affranto per una storia d'amore non corrisposta."The fall" interseca la realtā della degenza ospedaliera con una fiaba metaforica attraverso cui la bimba e l'uomo identificano le loro esistenze.
Il film non convince sotto molti aspetti,assenza di vigoria narrativa a parte,l'avventura dei banditi opposti al dittatore č infatti piuttosto noiosa e si trascina senza mai sorprendere,a deludere molto č la fragilissima alchimia tra gli interpreti impegnati in una serie di dialoghi stucchevoli e sciatti.Piuttosto sfibrante anche il lacrimevole finale,interminabile piagnisteo alternato ad uno scontro finale abborracciato alla meno peggio.Inoltre i personaggi sono deboli,caratterizzati in maniera monotona nel mondo reale e grezza in quello fantastico.
Tarsem Singh ancora una volta appaga la vista ma non il cuore.