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ROCKY III regia di Sylvester Stallone

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muSe     7 / 10  01/03/2006 10:50:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' forse il meno riuscito dei 5, parte benissimo con scene di boxe sotto le note di "Eye of the Tiger" poi è esagerato in retorica. Non sò come andasse nell'82' ma oggi un pugile che conquista il titolo non si mette certo in panciolle come Rocky, che grasso e svogliato viene massacrato dal cattivissimo Clubber Lang.
Poi è l'unico film in cui Rocky si snatura, diventa un tecnico cambiando totalmente impostazione, andando di jab destro non più di gancio per aprire la guardia dell'avversario. Unico modo per battere Clubber? No è un controsenso perchè ad esempio ad un certo punto Apollo si contraddice "devi farti tornare quegli occhi da tigre di una volta e dobbiamo ripartire dall'inizio". Ma allora sono gli occhi o l'impostazione pugilistica che non vanno? Apollo cerca di agire su entrambi, stravolgendo i connotati di Rocky. Clubber-Rocky doveva essere picchiatore contro picchiatore, probabilmente anche l'incontro al Madison Square Garden sarebbe stato molto più avvincente, anzichè finire alla terza ripresa. Ok doveva riscattare il KO alla seconda del primo incontro, ma tuttosommato il pathos latita, non c'è sofferenza. Anzi Rocky fa pure lo strafottente "non fai male non fai male" e intanto si becca delle mazzate mica da ridere, per poi atterrare l'esausto Clubber con un colpo che non è neanche nei cromosomi di Rocky: il destro gancio!!! puah! No no, non ci siamo.
Solo nel IV capitolo, Rocky torna ad essere quello che è, quando incrocerà i guantoni col più spietato degli avversari.
Peccato che muore Mickey Goldmill, ma questa è una mossa azzeccata, forse l'unica di tutto il film. A quasi 80 anni il vecchio guerriero degli incontri a 10 dollari per fare a pezzi l'avversario lascia la serie e lo fà nel suo solito stile.
Sembra che sia una spinta di Clubber a generare il tutto ma stava male già da prima durante l'incontro di wrestling. Mickey ha giocato un ruolo importantissimo nella serie per la consacrazione di Rocky che esce da BUM di periferia e si impone a livello mondiale. Un'esperienza che, come dice giustamente nel primo Rocky, non si può comprare. Proprio lui che combatteva contro Mike Sailor o avversari che s'infilavano chiodi nei pollici per bucargli il viso! Gli valgono persino la gigantografia sul muro della mitica palestra. Passa dal seguire giovani più meno promettenti come Dipper Brown, una ciofeca, alla grande title shot, presentandosi come il vate di un pugilato tutto fatica, sudore e lacrime. E i suoi metodi sono quelli di una boxe romantica lontana da marchingegni e non inquinata dalle tecnologie. Si impara a boxare in equilibrio con lo "spaghetto", la cordicella alle caviglie, come faceva Rocco Marchigiano al secolo Rocky Marciano, e giù col lavoro ai fianchi.
A proposito l'incontro di wrestling porta alla ribablta un certo Hulk Hogan (qualche capello fa! come direbbe Dan Peterson), mascherato sotto "thunderlips" , da lì il gigante californiano diventa una star. Passa dai combattimenti in Giappone, esibizioni contro Hinoki e Tigerman, o comunque arrancando in categorie minori alla title shot nel Main Event del 1984 che lo incoronerà campione del mondo sconfiggendo The Iron Sheik. Poi si cimenterà con poche fortune e molti fischi nella carriera hollywoodiana, opportunamente ridimensionata dopo alcune imbarazzanti apparizioni.
Rocky III va ricordato comunque come evento mediatico di grande importanza. Pensate che a Wrestlemania I dell'85' non solo Hulk Hogan entra sul ring sotto le note di Eye of the Tiger, ma ddirittura chi si vede?? Mr T. alias Clubber Lang, in un'improbabile incontro di pugilato simulato contro Roddy Roddy Piper. Fenomenale un punto del match in cui l'attore nero simula un cartone in faccia a Piper che vola, da vero stuntman, fuori dal ring!!
Ecco da questo punto di vista Rocky III insegna, lascia un'impronta cosa che non riuscirà a Rocky V nel tentativo di lanciare quella che era considerata la "speranza bianca" all'inizio degli anni 90' ovvero Tommy Morrison (Tommy Gunn nel film) pugile di modestissime potenzialità, fatto apparire come un fenomeno sull'onta maldestra del film e che altresì ricevera pesantissime punizioni (ricordo Ray Mercer) quando i pugni diventeranno veri.