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SO COSA HAI FATTO 2 - INCUBO FINALE regia di Danny Cannon

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Alpagueur     4½ / 10  02/12/2020 17:42:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Sappi che una vacanza peggio di così non l'avevo mai fatta...sono stanco, soffro la fame, non riesco mai a sco...e e personalmente non ho visto un serial killer neanche a pagarlo" così si lamentava il buon Tyrell con la barista dell'albergo. Stavo per riassumere il mio commento con la linea così ovvia "Non so ancora perché hanno fatto questo film". Ma usare quella frase sarebbe stato inappropriato dato che so perché l'hanno fatto. Si trattava di soldi, soldi, soldi. "So cosa hai fatto l'estate scorsa" è andato bene al botteghino, quindi era ovvio che avrebbe avuto un sequel. Il film non era così memorabile, era solo intrattenimento usa e getta. Ma il progetto doveva avere un sequel perché avrebbe portato più soldi alla casa produttrice cinematografica (Columbia Pictures). Il primo ha fatto il suo onesto lavoro, il secondo è altrettanto slasher e altrettanto prevedibile, i registi da tempo hanno iniziano a fare solo slashers senza colpi di scena e tecniche per renderli diversi da qualsiasi cosa il pubblico abbia visto prima. Ben Willis è tornato il pescatore con cui il gruppo ha avuto a che fare un anno fa, e ha un complice ma chi è?? Ebbene, in questi film restringi il campo a due o tre elementi e per nove volte su dieci ci indovini, eliminando i personaggi principali di tanto in tanto i registi ti coglieranno alla sprovvista con un personaggio principale che è lo psicopatico ma, credimi, non è così difficile. Trama tipica, non diversa dall'originale ma con uno scenario diverso. È infatti passato un anno dagli eventi del primo film. Julie è ancora spaventata e inquieta per quello che è successo l'estate scorsa, ma la sua buona amica Karla vince un viaggio alle Bahamas e le due decidono di andarci per rilassarsi e calmare la mente. Portano con sé due amici maschi (Will e Tyrell) e si aspettano di festeggiare e rilassarsi. Ma non sanno che the Hook Man, il famigerato assassino dalla mano uncinata (stavolta ha proprio il moncherino dato che nel primo film gli è stata tranciata) è sulle loro tracce. Ray, anche lui residuato del film precedente, scopre che l'assassino è ancora vivo e scende per salvare Julie. Ne consegue un plot slasher comodamente prevedibile e di routine. Forse questo film avrebbe potuto essere qualcosa, ma ciò che veramente fa crollare tutto è la sceneggiatura. È così stupido, così prevedibile, così cliché, così brutto. Non è una buona cosa quando sai esattamente cosa succederà dopo. E il finale? Oh per favore, vogliamo davvero un altro sequel? Il cast va bene, considerando i personaggi scritti in modo debole a cui potresti interessarti meno. Jennifer Love Hewitt è carina e sono sicuro che abbia (un po' di) talento nascosto, ma ha bisogno di un bel ruolo per mostrare tutto questo. Questo tipo di film non fa nulla per la sua carriera, o almeno niente di positivo. E anche in questo film l'unica 'impennata' che ha è la solita giravolta su se stessa a braccia larghe (stavolta sotto la pioggia battente) gridando all'assassino "non morirò su quest'isola! riesci a sentirmi? se mi vuoi Ben vieni a prendermi eccomi sono qui! ma la mia tomba resterà vuota!" In questo secondo capitolo scopriremo altre curiosità sul passato del 'Pescatore' (leggere sotto lo spoiler), peccato che queste informazioni non 'collimino' con quanto saltato fuori dal precedente film. Ho visto questo film due volte e non so se avrò mai voglia di rivederlo. C'è però una citazione che per me è interessante, quando Ben alla fine dice a Julie "zitta adesso, non è più tempo di urlare, non è più tempo di fuggire, è tempo di morire..." mi ha ricordato la frase che Chuck Norris soleva dire a Richard Lynch in "Invasion U.S.A." del 1985 di Joseph Zito, a sua volta riciclata da quella di Rutger Hauer in "Blade Runner" del 1982 di Ridley Scott. Ci sono anche due errori marchiani in questo film: il primo riguarda la scena in cui si Ray si trova ricoverato in ospedale (dopo essere scampato all'aggressione del killer), monitorizzato mediante un elettrocardiografo...quando il ragazzo decide di scappare dall'ospedale e si toglie gli elettrodi del succitato EEC, si vede che il tracciato da normale diventa piatto, tanto che infermiera e medico si allertano immediatamente richiamando anche i rianimatori. La cosa non può assolutamente essere verosimile perchè la disconnessione degli elettrodi provoca tutta una serie di 'artefatti' che al monitor vengono visualizzati e, tutt'al più, possono essere confusi con una fibrillazione ventricolare, non certo per un arresto cardiaco. Ammettendo per assurdo che fosse riuscito a disconnetterli tutti contemporaneamente, la riga piatta non sarebbe comunque stata visualizzata perchè la disconnessione viene sempre rilevata dai monitor e visualizzata con una serie di quadratini. Il secondo riguarda la scena finale in cui Julie spara all'assassino...un revolver come quello che la ragazza usa per sparare a Ben Willis può contenere solo sei colpi (Smith & Wesson modello 36 o Colt Cobra, sono molto simili, entrambi calibro 38, sicuramente quello usato dalla ragazza è uno di questi due, benchè la sequenza sia notturna si vedono le forme). Julie spara invece la bellezza di otto volte e una volta fa cilecca, quando Ray cerca di sparare a Ben Willis, facendogli trattenere nove proiettili.

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