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DOROTHY MILLS regia di Agnès Merlet

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  16/12/2011 14:50:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stereotipato fino all'osso e troppo scopiazzato da altre pellicole "Dorothy Mills" sembra un pastiche difettoso di tante (altrui) idee messe assieme.Appare articolato su uno script poco avvincente e convincente,soprattutto mal strutturato nel raggiungimento della verità secondo un incedere tediante ed esitante riguardo la strada da prendersi.
Possessione o schizofrenia,qual è il problema che affligge la platinata Dorothy?ad indagare nella poco ospitale comunità di qualche sperduta isoletta irlandese giunge una psichiatra che osteggiata riuscirà comunque a portare a galla segreti inconfessabili.
Il pensiero corre subito a "The Wicker Man",ovviamente quello del '73, non il remake-porcata di Neil La Bute.Un titolo per tutti,considerata la miriade di film che vedono uno straniero capitare più o meno per caso in qualche posto isolato per poi trovarsi invischiato fino al collo in una realtà agghiacciante.
Agnés Merlet non offre molto di più che una messa in scena diligente e due attrici valide come la bella Carice Van Houten e la giovane Jesse Murray,la stramba ragazzina ha il viso giusto e un' invidiabile capacità di modulare la voce (per questo motivo ,se proprio dovete,procuratevi la versione sottotitolata).Anche perché i personaggi sono di un'insipidezza disarmante ,alcuni lasciano intravedere qualche potenziale che una scrittura scellerata sperpera in modo incredibile,Gary Lewis,il pastore invasato, ne è la prova più eclatante.
Non è un film orrendo,semmai paga evidenti somiglianze con l'aggravante di una totale mancanza di tensione e un finale non all'altezza,tra l'altro guastato da un inammissibile buco di sceneggiatura.