jack_torrence 8 / 10 19/11/2009 15:01:22 » Rispondi E', in un certo senso, il "trionfo del postmoderno": una impudica, e svergognatamente kitch, ma potentissima ed efficacissima, trasposizione della geniale graphic novel da cui è tratta. Se non ci fosse stato Tarantino, questo cinema oggi non esisterebbe. Il film restituisce ottimamente, e in maniera godibilissima la complessità e le fascinazioni tematiche e metaforiche dell’opera di cui è trasposizione assieme fedele (ma si scosta nel finale) e inventiva: insomma, funziona bene. Resiste ad ogni visione, anzi ad ogni visione svela ulteriori dettagli e sfumature. E non era per nulla facile, visto il punto di partenza.
Rappresenta il modo migliore per riflettere sul gap temporale con cui il cinema segue a ruota la letteratura negli Stati Uniti. Prescindendo dagli stili, completamente diversi tra loro, Tarantino ha rotto con la narrazione lineare nel 1991; Lynch soltanto dagli anni '90; Van Sant dagli anni 2000, e via dicendo. Il cinema del 2000, di genere e non, si addentra in modo massiccio, con risultati differenti, nel mondo del fumetto. The watcmen arriva nel 2008, laddove (sia pure in modo rivoluzionario) il fumetto era giunto a metà degli anni '80 - e la letteratura già da qualche lustro. Riflessione embrionale - che merita di essere sviluppata.