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STAR TREK regia di J.J. Abrams

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chry2403     9 / 10  16/05/2009 00:34:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora, se si vuole analizzare il film in modo completo, con riferimenti, collegamenti, visioni passate e future, continuità eccetera servirebbe un intero libro ed avere sempre sotto mano la pellicola, ma cercherò di farla breve quindi salterò molte cose, prendendo in considerazione solo quelle più importanti.

Che Jeffrey Jacob Abrams sia uno con i cosiddetti nessuno lo nega, e con questo film ha superato ogni limite, suo e di chiunque, per il coraggio che ha avuto: in pratica ha riscritto la saga di Star Trek con un mega-reboot, ovvero tutto quello che sapevamo di Star Trek dalla nascita di Kirk (escluso quindi la serie Enterprise) è da cestinare, o meglio da considerare un universo parallelo, separato e presumibilmente morto. Già questo richiederebbe decine di pagine di commenti e considerazioni, ma dico solo una cosa: per com’era messo Star Trek ultimamente, J.J. ha preso la decisione corretta col reboot, ed è molto ambizioso, che però ora richiede molta cura e non so se J.J. ne sia in grado.

Il film e si può dividere in due parti: il reclutamento casuale dei componenti storici dell’equipaggio e la missione vera e propria. Mi rendo conto che è una suddivisione troppo semplicistica perché le due parti s’intrecciano tra l’altro molto bene, ma è più funzionale per un commento più mirato. Di queste due parti, a me è piaciuto enormemente di più la prima, questa specie di reclutamento è qualcosa di eccezionale, durante questo processo la caratterizzazione dei personaggi è incredibilmente accurata e dobbiamo anche tenere conto che è stato fatto in pochissime scene per personaggio, cosa che normalmente richiederebbe un’intera stagione di episodi.

La seconda parte invece è più sul classico dei film d’azione e qui J.J. si è posizionato sulla parte medio-alta del genere, molto bene quindi ma niente di superlativo. Si possono anche trovare delle critiche tutte meritate, per esempio in una scena con Kirk e Spock mi è venuto in mente Schwarzy quando spara ed ammazza decine di nemici e lui non si fa neanche un graffio, oppure l’incontro tra i ghiacci di Spock che ha del miracoloso: quante possibilità avevano d’incontrarsi?

Abrams ha promesso di rispettare i vecchi fan di Star Trek e di voler farne appassionare altri. La mia impressione, che è anche quello che non poteva non fare, è che abbia voluto/dovuto scontentare i fan più intransigenti per tenersi quelli più morbidi (io sono tra questi) per poter così accaparrare nuovi fan, ebbene per me ci è riuscito pienamente, con una spettacolarità molto elevata (per i nuovi adepti) e con continui riferimenti alla serie classica (per i fan). Due piccioni con una fava insomma, ed è stata una fava molto grande perché i piccioni ci sono stati pure comodi lì dentro.

Mi ha fatto molto piacere vedere come Kirk ha superato l’insuperabile test della Kubayashi Maru, anche se questo Kirk non è quello originale dato che il reboot è già iniziato. Questo è solo uno dei tantissimi riferimenti alla serie classica e sarebbe impossibile citarli tutti se non dopo numerose visioni della pellicola.

Anche per gli attori servirebbero pagine di commenti, ma cercherò di farla breve. Il miglior attore per me è stato … tutti, ovvero nessuno è stato così bravo da surclassare gli altri, tutti hanno recitato ad un livello più che buono, personalmente mi è piaciuto molto Yelchin in un ruolo non facile del russo Chekov, l’ha interpretato in modo molto dinamico ed a tratti pure sfacciato, dando nuova linfa ad un Chekov della serie passata obiettivamente un po’ in ombra.

L’odio poi tramutatosi in amicizia tra Kirk e Spock viene vissuto molto bene dai due attori (Pine e Quinto rispettivamente), i quali fanno quello che ci si aspetta da loro. Il passaggio tra questi due stati emotivi forse è troppo veloce, ma non si poteva fare altrimenti in un film di un paio d’ore. Tra i due vedo più a suo agio Quinto nei panni di Spock, sembra nato per interpretare quella parte, ma anche Pine non se la cava affatto male.

Meno esuberante ma tutto sommato non sbagliato è Cho, il quale pure lui caratterizza bene Sulu dando buona prova con la spada (e qui il collegamento con una puntata della serie classica in cui si destreggiava con quell’arma è d’obbligo) e niente male neanche la Saldana, è decisamente più coinvolta rispetto alla vecchia Uhura ed è caduta la paura nata mesi fa dai trailer quando si temeva che sarebbe stata evidenziata soltanto la sua avvenenza fisica, cosa che non è stata, anzi questo ruolo è stato svolto dalla Orioniana (la ragazza dalla pelle verde) compagna di stanza di Uhura in un cameo tutto sommato funzionale alla storia.

Tengo per ultimi i due ruoli che per me erano i più complicati alla vigilia, ovvero Pegg nel ruolo di Scotty e Urban nel ruolo di McCoy. Se è da rilevare che il primo si vede molto tardi nel corso del film e tutto sommato è stato un po’ in sordina, Pegg è riuscito comunque a caratterizzarlo in modo sufficientemente chiaro, ma richiede un po’ di lavoro nei prossimi eventuali sequel. Chi invece è stato chiaramente caratterizzato è McCoy, e qui Urban ha fatto un lavoro superlativo nel metterlo sotto la luce del maniacale personaggio pauroso e poco amante dello spazio già noto nel McCoy del vecchio Star Trek.

Difficile da interpretare invece l’interpretazione di Eric Bana, irriconoscibile nel suo primo ruolo in carriera di cattivo, personalmente lo preferisco tra i buoni, col suo faccino che fa innamorare le ragazzine, come cattivo non è stato male, ma mancava un po’ di sana cattiveria.

Farà molto discutere la nascente storia d’amore tra Spock e Uhura, ma per me è funzionale alla storia nell’ambito del roboot e farà ancora più discutere lo scatto d’ira di Spock contro Kirk ed in questo caso il reboot non c’entra nulla, ma anche in questo caso lo trovo corretto perché Spock è per metà umano e scatti del genere sono relativamente normali, e non scordiamoci che Kirk ha cercato in tutti i modi di farlo arrabbiare, quindi siamo in una situazione assolutamente estrema.

Insomma, J.J. ha preso il meglio del vecchio Star Trek, o per così dire quello che lui ritiene il meglio, e lo ha fuso con elementi attuali e la scena che più di tutti sintetizza questa fusione è quella finale tra i due Spock, come se fosse un passaggio di consegne tra il vecchio ed il nuovo. Stupendo.

Per concludere, per me che ho sempre amato Star Trek è stato uno choc immenso vedere questo reboot, ma considerando il recente passato di Star Trek (che ultimamente ha avuto dei torti anche non suoi, ma sostanzialmente stava morendo di vecchiaia) e considerando come questo nuovo Star Trek si è posto, non vedo proprio l’ora di gustarmi nuovi film e spero nuove serie televisive basate su questo reboot.

Star Trek è morto, lunga vita a Star Trek.