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PRIDE AND GLORY - IL PREZZO DELL'ONORE regia di Gavin O'Connor

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  12/11/2008 19:33:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
" - Conosci il rumore che fanno gli spari?"
" - Sì, è il rumore che fanno tante volte"


"Pride and glory" è un film controverso, che cresce gradatamente, fino a sfidare le regole nell'eccellenza nel superbo epilogo finale (rimandando più o meno indirettamente alle tensioni razziali di L.A. nei primi anni Novanta... ricordate la famigerata "Copkiller" di Ice-T, Rodney King, etc.?).
In un primo tempo, sembra piatto e insapore come il riso senza sale, ma poi il regista calca la mano, pure troppo, sbagliando qua e là tempi e moduli (c'è sempre la sensazione che la tensione emotiva sia eccessiva in certi momenti e al contrario troppo tiepida in altri) ma azzeccando almeno un paio di memorabili sequenze: su tutte, il commiato di Sandy alias Santiago, commovente straziante e intollerabile!
La superlativa prova di Bunker, ma anche quella difficile di un'ormai quasi maturo Farrell, riescono a cancellare la retorica che ammanta la storia (compreso l'incipit markettaro della moglie malata, che sembra un efford in più per suscitare maggior clamore) e restituiscono un film che - se non è tra i migliori del genere (sullo stesso tema l'ultimo Scorsese pre-Stones o "Il principe della città" di Lumet hanno detto di più) è certamente un prodotto di tutto rispetto.
Innovativo "solo" per come riesce a catturare i clichè e metterli al servizio di un radicalismo visivo anche allucinato.
Più astruso il personaggio di Voight, figura ora paterna(istica) ora paramilitare: inizialmente ammontato di buonismo o magari soltanto di necessario (?) cinismo.