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LA BANDA BAADER MEINHOF regia di Uli Edel

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     6½ / 10  26/12/2013 22:18:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando maneggi materia politica facinorosa è d'uopo mantenersi il più distaccato possibile magari conservando un taglio documentaristico, ciò che Edel per una buona ora abbondante effettivamente fa, anche se si avverte una simpatia per il fine meramente politico della banda e neanche lui l'ha mai nascosto, nella 2°parte la regia non è più fredda, disomogenea, subentra il dramma carcerario e tutte le paranoie che assorbono i componenti, e qui Edel si fa più immedesimativo, costruendo un clima da martirio partendo da ridicoli interventi in tribunale (con tanto di risate da sit com in sottofondo) atti a cavalcarne quest'aurea di ribelli immortali quali vengono dipinti in tutto il film con un look da divi da copertina mentre gli organi giudiziari crollano al confronto verbale con annesso sottolineamento da tifo da stadio (mi ha ricordato una scena da 'E venne la notte', nella quale creava si accentuava questo manicheismo tra imputato e giudice lì tuttavia c'era di mezzo la retorica del razzismo), la scelta del suicidio tanto criticata è sembrata una scelta convenzionale diciamo politicamente corretta (lasciando comunque trapelare il dubbio) altrimenti si rasentava l'agiografia.