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APOCALYPSE NOW REDUX regia di Francis Ford Coppola

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JOKER1926     7½ / 10  25/11/2010 19:06:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando si parla di Cinema di guerra il titolo che la mente rammenta con sfrontata facilità è quello di "Apocalypse Now"; stesso dalla regia ( Francis Ford Coppola) il film fu portato in alto, l'"apocalisse" del regista statunitense personificava il Vietnam più che illustrarlo.
In effetti "Apocalypse Now" è un grosso prodotto della cinematografia che avvalendosi di grandi attori, di colonna sonora di impatto e di una fotografia strabiliante riesce, senza tante attese, a procurarsi molte lodi.

L'inizio accompagnato dalla mitica "This is the end" dei "The Doors" è il miglior biglietto da visita, si inizia a respirare a pieno regime l'area "acre" e tremenda dei campi di battaglia, campi senza una fine, siamo nel Vietnam nel cuore delle foreste, nel ventre di una guerra infinita e bizzarra.
La trama tirata su da parte di Coppola è soddisfacente, indubbiamente.
Troviamo un capitano impegnato a raggiungere in Cambogia un colonnello (Marlon Brando), durante il viaggio denso di morte e violenza c'è il tempo per scandire e studiare i fascicoli che tracciano la carriera e la mentalità di Kurtz. E' proprio questo che attrae lo spettatore e che permette al film di farsi vedere tranquillamente nonostante la durata immensa del "Redux" (quasi tre ore e mezzo).
Molte le scene cruenti e suggestive, difficile elencarle tutte, in esse traspare in modo sistematico la grazia di una regia veramente sfavillante ed elegante, gli scenari di guerra sono unici e ornati da colori aspri introducono quasi lo spettatore nel vivo dell'azione.
Se è difficile estrapolare in modo concreto, sottoforma di lista, le varie sequenze indimenticabili risulta al contempo davvero arduo identificare pecche in "Apocalypse Now", il tutto gira alla perfezione, un ritmo elevato, inquadrature mozzafiato ed attori impeccabili, Brando ammaliante nonostante reciti poco, forse basta l'icona di questo attore ad elevare la situazione. Comunque l'unico difetto potrebbe essere quello del finale un po' troppo parlato fra filosofia e denuncia, resta nonostante tutto suggestivo e macabro nel parallelismo delle morti, si svolgono funzioni metaforiche.

"Apocalypse Now" inizia dall'amara colonna sonora che rievoca la "fine" e finisce, cinematograficamente parlando, proprio dalla musica dei "The Doors", solo in questo momento lo spettatore riacquista la cognizione del tempo, son passate suppergiù tre ore, ma la mente si è fermata per molto più tempo in emblematici mondi di guerra e di delirio...