1819 9½ / 10 07/10/2010 22:29:27 » Rispondi Incredibile come a distanza di tempo le opinioni possano cambiare. Due o tre anni fa (non ricordo esattamente) vidi per la prima volta Apocalypse Now in versione originale, e lo trovai di un noioso atroce, lunghissimo ed interminabile. Tuttavia in seguito recuperai la versione redux, e passato un altro anno mi decisi a rivederlo, qualcosa mi diceva che ne sarebbe valsa la pena. La seconda visione me lo fece apprezzare, ma ancora non ne avevo un'opinione ben definita. Ora, dopo altri 12 mesi trascorsi -e tanti film alle spalle- posso commentare con serenità affermando che si tratta di un immenso capolavoro. Eccellente regia, musiche, fotografia, sceneggiatura (liberamente ispirata al romanzo di Conrad). Già la prima scena è da storia del cinema, con i Doors a coronare atmosfere da brivido e inquadrature ansiolitiche...in realtà per tutta la durata la tensione non cala mai, il viaggio continua inesorabile, portandosi dietro un fardello sempre più pesante di sensazioni, stati d'animo, sentimenti, pensieri...tutto questo perfettamente riflesso nei volti dei protagonisti, davvero bravi, anche se la parte migliore spetta al leggendario Marlon Brando in una prova LEGGENDARIA per quanto riesce dare carisma a una figura eterna nell'olimpo del cinema, il colonnello Kurtz. Da brividi il discorso con cui svela il suo tormento interiore al capitano willard:
"Ho visto degli orrori. Orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino, avete il diritto di uccidermi, questo si, avete il diritto di farlo. MA NON AVETE IL DIRITTO DI GIUDICARMI. Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l'orrore. L'ORRORE. L'orrore ha un volto, e bisogna essere amici dell'orrore. L'orrore e il terrore morale ci sono amici, in caso contrario allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici."
Un dialogo indimenticabile, che in questo caso VERAMENTE assume un significato di denuncia, di monito nei confronti della guerra e di chi la pratica. Non come in vari titoli del genere che si sono persi in un nulla di fatto, un buco nell'acqua. Apocalypse Now viaggia lento, come l'incedere della barca che risale la corrente...ma arriva dove dere arrivare. Una meta. Un epilogo. Una morale. "This is the end, my only friend, the end".